«Tonfo Toscana nelle Griglie Lea, quelle con cui annualmente il ministero della salute valuta regione per regione i Livelli essenziali di assistenza. Secondo i dati 2017 appena pubblicati la Toscana è passata dalla prima posizione mantenuta dal 2013 al 2015 alla quarta odierna, passando per lo scivolamento in seconda posizione già nel 2016, ovvero all’indomani della riforma sanitaria Rossi-Saccardi. Dopo l’esclusione dalla rosa delle regioni benchmark per la spesa sanitaria, ecco un nuovo segnale sul tracollo a cui l’azione di governo Rossi, prima assessore alla sanità e poi governatore, ha condotto il sistema salute toscano»: ad annunciarlo non senza preoccupazione sono i vertici regionali di Forza Italia con il coordinatore toscano onorevole Stefano Mugnai e il capogruppo in Consiglio regionale Maurizio Marchetti.
«I dati raccolti, elaborati e forniti dal ministero della salute – osservano Mugnai e Marchetti – non sono che il sigillo formale e ufficiale della situazione di costante arretramento dei servizi che pazienti e lavoratori della sanità patiscono ogni giorno. Nella griglia ministeriale dei Livelli essenziali di assistenza la Toscana ha mantenuto la prima posizione nel 2013, nel 2014 e nel 2015. Poi la riforma Rossi, a cui Forza Italia si è opposta strenuamente anticipando tutte le criticità che avrebbe generato, ha prodotto il punto di rottura ed ha avviato il tracollo. Oggi uno dei sistemi sanitari più costosi d’Italia per i cittadini produce un’offerta pubblica sempre più povera, in una tenaglia che ormai sta stritolando la sanità toscana».
Quanto a responsabilità, Forza Italia non ha dubbi su a chi citofonare: «Enrico Rossi ha guidato la sanità prima per dieci anni da assessore regionale – ricapitolano – poi ne è stato l’effettivo deus ex machina nei mandati da Presidente della Regione. In tutto questo tempo, si parla di un’arco di diciotto anni, ha ricevuto in consegna un sistema sanitario modello sulla ribalta nazionale e lo ha usato, spremendolo come un limone, per addomesticarlo e piegarlo ai propri comodi politici, utilizzandolo come volano di consenso. E ora la storia gli presenta il conto. Quello politico lo pagheranno lui e la sinistra di governo regionale quando li scalzeremo, nel 2020, dalle loro poltrone. Quello in solido lo stanno pagando giorno dopo giorno i toscani per i quali l’accesso alle cure è un imbuto sempre più stretto da cui si giunge a prestazioni sempre più lontane».
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