“Penso che l’Italia sia uno stato sovrano e che non abbia bisogno di fare accordi, né espliciti né impliciti, con uno Stato straniero per approvare o meno una legge, bastano e avanzano il concordato e i patti lateranensi”.
Lo scrive su Facebook Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, in merito ad alcuni retroscena comparsi oggi sui quotidiani e che raccontano di un sedicente accordo tra il governo italiano e il Vaticano per un via libera alla legge sullo ius soli entro la fine dell’anno.
“Detto questo, facciano pure, lo dico in maniera un po’ provocatoria, perché se il governo forzerà sullo Ius soli ci sarà una grande battaglia democratico-parlamentare e nel Paese. Faremo tutto quello che si può fare secondo le regole democratiche per impedire che diventi legge.
Se il governo forzerà la mano, il Paese sarà informato in diretta di quello che sta succedendo, e siccome tutto questo avverrà di fatto in campagna elettorale, sarà un buon viatico per la vittoria elettorale del centrodestra unito. Semmai la legge, con grandi forzature, fosse approvata, immediatamente dopo procederemo con la raccolta di firme per il referendum abrogativo, durante la campagna elettorale.
Ecco, credo che questo comportamento democratico da parte del centrodestra, serio, di trasparenza, di comunicazione nei confronti del Paese in campagna elettorale spingerà la gente a chiedersi dove stare, se da una parte o dall’altra, se dalla parte dell’immigrazione clandestina o dalla parte di chi vuole preservare la società, la sicurezza, lo stile di vita degli italiani, e un’accoglienza sostenibile.
Naturalmente considerando che il nostro non è un Paese egoista, ma un Paese accogliente e democratico, che già concede oltre 200mila cittadinanze all’anno. Il nostro è un Paese che ha già quasi cinque milioni di immigrati: di questi solo 1,8 milioni lavorano, 2,1 milioni hanno il permesso di soggiorno, ma non un lavoro regolare, mentre gli ‘irregolari-irregolari’ sono più di 1 milione.
In questa situazione di costi/benefici della nostra immigrazione, squilibrata dalla parte dei costi, una cattiva legge come lo ius soli si presenta come eversiva e provocatoria”.
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