Platis e Aimi: “Condoglianze alle famiglie, una vera e propria ferita alla città. L’attentato mette a nudo le maglie larghe della sicurezza. Ora è più che mai necessario parlare di rimpatri per tutti i folli ed i fanatici che vivono nel nostro territorio”
“Sentite condoglianze alle famiglie e mettiamo in preghiera una pronta guarigione per tutti i feriti”. Così esordiscono il consigliere provinciale Antonio Platis e il senatore di FI Enrico Aimi.
“Per anni – racconta Platis – ho vissuto davanti al comando dei vigili urbani ed in via Roma ci conoscevamo tutti. Quanto accaduto è devastante e rappresenta una ferita profonda per la mia città. È necessario però affrontare con lucidità i fatti e le motivazioni di questo attentato.”
“Attentato, è la parola giusta per definire quanto accaduto. L’extracomunitario – spiegano Platis e Aimi – si è introdotto nella sede della Polizia Municipale di Mirandola, ha rubato parte di un’uniforme e ha appiccato il fuoco. Per giunta, all’interno, pare fossero facilmente accessibili anche alcune armi in dotazione ai Vigili di Mirandola. Questo individuo, forse minorenne, va perseguito per omicidio e per tentata strage. Le conseguenze potevano essere ancora più gravi. È necessario fare piena luce sull’identità, se fosse clandestino o meno, poco importa. Dopo aver scontato la giusta condanna, questo genere di delinquenti vanno rimandati da dove sono venuti. Anche quelli con problemi psichici, manie omicide, od i fanatici del Califfato andrebbero espulsi in via preventiva, senza se e senza ma. Bene la chiusura dei porti, ma serve deve essere accompagnata da una politica di rimpatri come fece il Governo Berlusconi. La riapertura del centro di identificazione ed espulsione a Modena è una priorità.”
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