“Mentre l’assemblea dei sindaci della zona sud della provincia di Grosseto approva all’unanimità la mozione per sollecitare l’apertura dei cantieri sull’Aurelia, da Roma arriva l’ennesima tegola in testa per il nostro territorio”.
Lo dichiara la deputata maremmana di Forza Italia, Elisabetta Ripani, in prima linea per la battaglia sull’adeguamento della Statale Aurelia nel tratto Grosseto-Capalbio.
“L’esecutivo gialloverde – spiega Ripani – dopo aver escluso le infrastrutture maremmane dalla legge di Bilancio e dal decreto Sbloccacantieri, ha dichiarato inammissibili i miei emendamenti per la statale Aurelia al decreto Crescita, ovvero il disegno di legge che ‘dispone misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi’. Così facendo il Governo, dopo un anno di inerzia, esclude ancora una volta l’Aurelia dal dibattito nelle commissioni parlamentari e in Aula, in barba al grido di allarme della Maremma”.
“L’ammontare della somma prevista nelle proposte emendative – prosegue la deputata forzista – corrispondeva alla cifra oggetto della disputa tra l’esecutivo uscente e quello attuale: i famosi 300 milioni di euro che il Governo Gentiloni affermava di aver già stanziato ad Anas e che secondo la Lega e il Movimento 5 Stelle, invece, non sarebbero mai arrivati a destinazione. La verità in realtà nessuno la conosce, perché al momento di rispondere alla mia interpellanza urgente sulla Tirrenica nessun esponente del Ministero alle Infrastrutture ha avuto il coraggio e l’educazione di presentarsi in Aula, lasciando la parola al Sottosegretario alla Pubblica Amministrazione. La superficialità del Governo nell’approcciarsi ai problemi di casa nostra è veramente imbarazzante. Atteggiamento irresponsabile alla Ponzio Pilato nei confronti della Maremma, che chiede con urgenza di aprire i cantieri per rilanciare l’economia del territorio e per realizzare linee di collegamento sicure e moderne”.
“I continui litigi e le prove di forza tra i partiti di Governo per mantenere il consenso del proprio elettorato in vista delle elezioni europee hanno ingessato il Paese. Sarebbe l’ora di tornare coi piedi per terra e guardare in faccia la realtà: la Maremma sta pagando un conto troppo salato e non può più attendere – conclude Ripani”.
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