“Ho sollecitato la Giunta regionale con un question time, affinché dia seguito al protocollo per la sorveglianza dei lavoratori esposti all’amianto. L’assessore alla Sanità ha dimostrato sensibilità sull’argomento seppure permangono ritardi: la Regione avrebbe dovuto agire già mesi fa, come fatto da altre regioni. In particolare data anche la nostra storia industriale che ha segnato numerosi morti per amianto”. Ad affermarlo il vicepresidente del Consiglio regionale piemontese Franco Graglia.
Il consigliere regionale di Forza Italia spiega: “La Regione sta costruendo un gruppo di lavoro, composto da Centro Sanitario Amianto, Università, Spresal e SCDU Epidemiologia dei Tumori dell’azienda Ospedaliera Universitaria della Città della Salute e della Scienza di Torino per aggiornare il registro dei lavoratori ex esposti all’amianto. Si tratta di un lavoro tardivo visto che l’ultimo aggiornamento era avvenuto nel 2000 e solo per un numero limitato di industrie dell’amianto che coinvolgeva 17mila lavoratori. Questo dato era stato aggiornato nel 2014 ma è opportuno arricchirlo come da disposizione verificando nuove fonti, legate a tutte le industrie e attività economiche note per aver operato in passato nel settore della trasformazione dell’amianto e per quelle note per aver utilizzato grandi quantitativi di materiali contenenti amianto. Confido che il Piemonte inoltre attivi in tempi brevi l’accordo con i medici di base per un controllo sanitario ad hoc dei lavoratori ex esposti ad amianto. Un modo per intervenire in modo preventivo e capillare”.
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