Il Coordinatore regionale toscano di Forza Italia, sen. Massimo Mallegni, attacca: «Le elezioni sono finite, il Presidente di Regione rappresenta tutti i toscani e non fa campagna elettorale come al circolino contro il Sindaco in carica»
«Eugenio Giani recuperi contegno e continenza istituzionali. Non si può vedere un Presidente di Regione, che dovrebbe rappresentare tutti i cittadini toscani, far campagna elettorale come al circolino Arci contro il Sindaco in carica di una città. Invece accade ad Arezzo, dove Giani continua a far campagna elettorale per il candidato Pd Ralli contro il sindaco in carica Alessandro Ghinelli che si rifiuta di avvertire e di incontrare. E’ uno schiaffo istituzionale sia al Comune di Arezzo, sia alle cariche che egli stesso ricopre. La città saprà non lasciarsi intimidire e sceglierà la libertà del buon governo di centrodestra»: la bacchettata arriva dal senatore Massimo Mallegni, Coordinatore regionale di Forza Italia in Toscana, e si rivolge ai ripetuti endorsement mossi in presenza e non in appoggio del candidato sindaco Pd e sinistra Luciano Ralli da parte di Eugenio Giani.
«Già alla vigilia del primo turno di amministrative – ricorda Mallegni – l’allora Presidente del Consiglio regionale, ovvero l’Assemblea di tutti i toscani, si recò ad Arezzo per sostenere un candidato di parte senza nemmeno avvisare la più alta carica istituzionale cittadina, ovvero il Sindaco Alessandro Ghinelli. Poi, una volta eletto Presidente della Regione e dunque di tutti i toscani, è tornato per una passeggiata al Saione sempre con Ralli, sempre bypassando il Sindaco in carica in un nuovo schiaffo istituzionale. Ora, dopo uno scambio epistolare a cui Giani ha portato in dote la propria insussistenza di argomentazioni, si accinge a tornare ad Arezzo per chiudere la campagna elettorale del candidato Ralli contro il Sindaco Ghinelli. E’ davvero un fuor d’opera, una lesione dei corretti rapporti istituzionali che attesta l’arroganza di Pd e sinistre verso i cittadini e verso i loro rappresentanti».
«Oggi più che mai – conclude Mallegni – faccio appello al coraggio degli aretini a smarcarsi da questa sorta di sottesa intimidazione per cui le istituzioni in Toscana o sono cosa loro, del Pd, o non sono. Arezzo è una città libera. La libertà ad Arezzo ha nome e cognome e si riconosce nel buon governo del sindaco Alessandro Ghinelli. Invito Eugenio Giani a ritrovare contezza del sé istituzionale, recuperando continenza e contegno susseguenti».
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