Tutto quello che si sarebbe sempre voluto sapere sull’ospedale di Sansepolcro, il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti ha osato chiederlo. Lo ha fatto con un’interrogazione alla giunta regionale toscana frutto del confronto con il territorio e, in particolare, con l’esponente locale di Forza Italia Tonino Giunti. Ne è nato un atto che chiede lo screening completo sul presidio della Valtiberina sia per quanto riguarda lo stato attuale, tra liste d’attesa e fughe di pazienti verso la vicina Umbria, sia le prospettive con potenziamenti di organico e struttura tutti da indagare.
L’interrogazione prende le mosse da una doppia constatazione. La prima deriva dal Piano operativo d’area vasta Sud Est della Regione Toscana, datato 2016, ed è che «la zona della Valtiberina è caratterizzata da popolazione anziana e bassi tassi di mortalità»; l’altra è logistica, ovvero che «l’Ospedale della Valtiberina è una struttura posizionata in prossimità del confine con l’Umbria». Fin qui non ci piove, ma poi ci sono le segnalazioni giunte a Marchetti. E sono preoccupanti: «L’Ospedale della Valtiberina a Sansepolcro – si legge nell’atto di Forza Italia – starebbe registrando un depauperamento di risorse umane e servizi, ed in particolare: chiusura rianimazione e anestesisti che provengono da Arezzo; solo 3 medici a chirurgia; responsabile di chirurgia a mezzo con l’Ospedale di Bibbiena; chiusura reparto chirurgia il sabato e domenica; depotenziamento del pronto soccorso, dove in seguito ad un decesso di un medico, non si sarebbe provveduto alla sostituzione; distretto socio sanitario unito insieme a Bibbiena e Arezzo; reparto di medicina: previsti lavori di ristrutturazione ma si registrerebbe la mancanza di medici e prossimo pensionamento del direttore; reparto di oncologia: per l’assenza del medico (per motivi personali) i pazienti in cura vengono trasferiti ad Arezzo; gli appuntamenti, per le prestazioni con apparecchiature e le visite mediche specialistiche tramite prenotazione Cup vengono dati dopo tempi lunghissimi di molti mesi, mentre gli appuntamenti di intramoenia sono immediati».
Marchetti vuole certezze, ed ecco il perché di un’iniziativa con cui chiede alla Regione risposta scritta per sapere «quali prospettive la giunta e la direzione aziendale pensano di garantire, in termini di servizi, alla popolazione della Valtiberina e quali servizi, ad oggi presenti nell’ospedale, saranno potenziati», «quali le liste di attesa per le principali prestazioni erogate nell’ospedale e quali i flussi di mobilità verso la vicina Umbria registrati nel 2017», «la dotazione di personale sanitario in servizio e se siano previste modifiche o integrazioni di unità nei reparti citati», e infine «se l’azienda sanitaria abbia intenzione di sottoscrivere convenzioni per prestazioni (dalla diagnostica alla chirurgia) con la vicina Umbria su Città di Castello».
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