«La decisione di concedere una proroga a Nuove Acque dimostra ancora una volta sempre la stessa dinamica: il Pd diviso non sa risolvere i propri conflitti interni, e allora decide secondo logiche di potere anziché pensando agli interessi della collettività. Su un servizio fondamentale come quello idrico questo metodo diventa più grave che mai, come attestano la sollevazione inusualmente univoca delle categorie economiche e il sentimento diffuso di contrarietà nell’opinione pubblica aretina. Dinanzi a tutto questo, il comportamento dei sindaci del Pd è veramente incredibile, un comportamento da irresponsabili che, fra l’altro, denota una vocazione al suicidio (politico) collettivo degna di un branco di lemmings»: parte a testa bassa l’attacco mosso dal capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale e coordinatore regionale toscano del partito, Stefano Mugnai, che interviene con durezza nel dibattito suscitato dalla decisione su Nuove Acque.
«Con la votazione dell’assemblea territoriale dei sindaci dell’Autorità idrica toscana, si è manifesta ancora una volta la divisione interna al Pd che travalica ogni considerazione politica degli interessi delle comunità amministrate. Infatti, la maggioranza dei sindaci Pd ha votato per la proroga ed altri contro. Nei giorni precedenti – ricorda Mugnai – le pozioni erano state variegate, ma ormai è evidente che lo scontro interno in vista delle politiche prevale anche sul buon senso».
Critiche di merito e metodo vanno di pari passo, nelle parole del leader toscano di Forza Italia: «Resta la gravità della decisione – puntualizza – assunta senza alcun preventivo confronto nei consigli comunali e superando la scadenza naturale di un rapporto che non vedeva alcun presupposto per una mera proroga, che dovrebbe sempre rivestire carattere eccezionale nell’affidamento della gestione di servizi pubblici essenziali e rilevanti, in particolare con riguardo anche alla prosecuzione delle attività di un socio privato in una società mista».
Mugnai suona dunque la chiamata alla reazione collettiva: «La responsabilità politica del Pd sulle irragionevoli determinazioni assunte deve comportare una immediata reazione dell’intera comunità, senza distinzioni di parte politica. La decisione deve essere immediatamente rivista e sottoposta a un preciso riesame dopo la valutazione dei consigli comunali delle amministrazioni che costituiscono la parte pubblica di Nuove Acque. Se ciò non dovesse avvenire, Forza Italia ha già concordato anche con il coordinamento provinciale di Arezzo di procedere per far valutare la legittimità stessa della procedura intrapresa, senza escludere anche una impugnazione dinanzi all’autorità giudiziaria».
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