“Giù le mani dalla casa. L’abitazione non puó essere la greppia dello Stato, non solo in questo periodo di pandemia e di economia di guerra, ma sempre. Alle prossime politiche dobbiamo lanciare lo slogan per Forza Italia la casa viene prima”. È questo l’attacco lanciato dall’Onorevole Roberto Rosso, vicepresidente del Gruppo di Forza Italia a Montecitorio e Responsabile del Dipartimento Casa, Edilizia Popolare e Riqualificazione delle Periferie, all’Assemblea Nazionale di Forza Italia “L’Italia del Futuro”.
Rosso ha spiegato: “con le bollette alle stelle e la crisi post mandemica che ancora morde le nostre attivitá produttive dobbiamo abbassare le tasse sulla casa, altro che aumentarle. Come Forza Italia siamo stati molto chiari con il presidente Draghi e i nostri alleati di governo: no all’aumento degli estimi catastali, sì a far emergere il sommerso, ma senza penalizzare in alcun modo gli onesti. Abbiamo anche detto no all’aumento della cedolare secca che porterebbe ad un aumento suicida degli affitti diminuendo anche il valore degli immobili. Se vogliamo riavvicinare i cittadini alla politica dobbiamo prevere un sostegno ai proprietari con inquilini morosi, dobbiamo semplificare e potenziate il fondo per la morositá incolpevole, evitare il blocco degli sfratti che immobilizza il mercato e spaventa i proprietari. Salvare gli affitti vuol dire salvare il diritto alla casa.
Ha concluso l’onorevole: “bisogna puntellare il mercato immobiliare per non rendere l’Italia un cimitero di case fatiscenti o sfitte. I bonus devono essere stabilizzati, è necessario lottare contro chi froda lo Stato per finanziare con il maggior gettito una riduzione delle tasse d’acquidto e rendere detraibili le provvigioni. Infine dobbiamo avere il coraggio di pretendere dal Governo un Piano straordinario per la costruzione di 300mila nuovi alloggi di edilizia popolare, ad alta sostenibilitá economica ed ambientale. L’emergenza abitativa sará una delle crisi più gravi che dovremmo affrontare nelle nostre Regioni e Comuni. Non possiamo lasciarli soli”.
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