Un fatto che denota assoluta insensibilità nei confronti della tragedia della famiglia che si è trovata una figlia totalmente inabile per una responsabilità accertata dell’azienda. Una AUSL che ha in mano la salute di un milione e duecentomila abitanti e che non riconosce ciò che un tribunale ha sancito, non può dirsi appartenente a un contesto civile.
E che dire dei tecnici dell’azienda, accusati di ‘gonfiare’ gli orari di lavoro, per questo denunciati dall’azienda, e che sono stati, alla fine, tutti prosciolti? Un fatto che dimostra l’arroganza di un “potere” che manda di fronte alla giustizia i propri dipendenti senza verificare fino in fondo come stanno le cose. In che condizioni si sono trovati questi lavoratori dal momento della denuncia a quello del proscioglimento? Come hanno lavorato e con che spirito hanno potuto lavorare fino al pronunciamento della magistratura?
Se questo è il modo di agire dei vertici della AUSL Romagna, è chiaro perché l’azienda spenda milioni di euro in consulenze legali assoldando ben 20 avvocati. Se queste sono le scelte, se la via è sempre e solo quella del conflitto, non siamo certo di fronte a una Azienda che pone quale mission prioritaria quella del servizio al cittadino. Credo sia doveroso, a questo punto, che la Regione predisponga verifiche in merito al comportamento dell’alta dirigenza aziendale, sia per quanto riguarda gli affari generali che il dipartimento di prevenzione”.
Lo dichiara Simona Vietina, deputato di Forza Italia
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