“Prendiamo atto che il Sindaco di Milano Giuseppe Sala, esponente di spicco del Partito Democratico, dopo più di cinque anni dall’entrata in vigore della Legge Delrio si rende finalmente conto del fallimento di quella riforma, proposta e attuata dal suo stesso partito. Oggi, infatti, propone di lavorare in asse con Roma e con Napoli, con l’obiettivo di individuare proposte concrete per migliorare il tema della gestione delle Città metropolitane, introdotte e individuate proprio dalla Legge 56/2014. E allora mi chiedo perché escludere Torino? In Italia sono 14, quindi sarebbe il caso di coinvolgere in questo ragionamento almeno i capoluoghi di Regione”. Lo ha affermato in una nota Carlo Giacometto, deputato piemontese di Forza Italia.
“La provincia di Torino, che è caratterizzata da un territorio tanto esteso quanto eterogeneo, con più di 300 Comuni di cui circa 200 con meno di tremila abitanti, patisce forse più di ogni altra Città metropolitana la mancanza di autonomia e di una governance in grado di organizzare al meglio i servizi di area vasta, con il Sindaco di Torino direttamente interessato dai problemi montani di Comuni come Sestriere, da quelli infrastrutturali di Comuni come Brozolo e da quelli delle grandi Città della prima cintura. Noi – continua- che viviamo il nostro territorio possiamo dire molto su cosa non ha funzionato in questi cinque anni. Auspico, pertanto, che il Sindaco Appendino si faccia sentire con il suo omologo milanese, per rappresentare la necessità di maggiore autonomia di un territorio di più di due milioni di abitanti”.
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