“Gli arresti di dirigenti di Aspi non possono essere usati per spingere ancora verso soluzioni stataliste, che peraltro richiedono grossi impegni finanziari, di cui c’è vitale necessità per tante piccole e medie aziende in gravi difficoltà per la crisi indotta dal Covid. La giustizia deve fare il suo corso, e le decisioni politiche il loro. Da ben prima del crollo Morandi ho evidenziato in tante interrogazioni le storture di questa e altre concessioni autostradali, ma alle storture non si può rispondere con nazionalizzazioni alla Chavez ma con il mercato. Non abbiamo alcuna certezza che nelle mani dello Stato la rete Aspi resterebbe redditizia e la manutenzione ottimale. Basti dire che nulla ha fatto il MIT di fronte alle gravi carenze ulteriormente emerse in questi giorni. Su questo oggi viene pubblicata una mia interrogazione: il proprietario della rete autostradale e il garante della sicurezza degli utenti resta sempre lo Stato. Come mai un negozietto è soggetto a ogni sorta di controlli e Aspi no? Bastava leggere i bilanci con manutenzione al minimo e utili al massimo per accorgersi delle carenze. Persino i Benetton paiono disposti a farsi da parte. Ci si affidi allora, per una volta, al mercato, vagliando proposte e capacità di soggetti privati. Cdp ha un compito importantissimo, ma non è quello di mettere su una nuova IRI”. Così in una nota Lucio Malan, vice capogruppo dei senatori di Forza Italia.
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