“E’ in corso un nuovo bando di gara della Regione Toscana per la fornitura quinquennale di ausili per le aziende sanitarie della regione. I cosiddetti ausili ‘di serie’, a cui fino a dieci anni fa provvedevano direttamente le sanitarie con tecnico ortopedico (iscritte nel registro della Toscana e del ministero della Sanità) che oggi distribuiscono unicamente i cosiddetti ausili ‘su misura’. Il bando in questione è suddiviso in più lotti dal valore milionario, con conseguente impossibilità di partecipare per le piccole, ma anche per le più grandi, sanitarie toscane”. Lo dichiarano la deputata di Forza Italia, Elisabetta Ripani, ed il coordinatore provinciale del partito azzurro di Grosseto, Sandro Marrini.
“Ma il dato allarmante riguarda il duplice sistema di valutazione in base al quale, a quanto ci riferiscono, avverrebbe la scelta del prodotto: per un 70% verrebbe valutato in base al prezzo più basso, per il restante 30% in base alla qualità. Stiamo parlando di ausili antidecubito, per l’evacuazione e l’igiene personale, per la mobilità, cicli e carrozzine, ausili per il sollevamento, tramoggia, letti e montascale, tutti oggetti indispensabili per la vita quotidiana delle persone invalide che ne facciano richiesta presso le ASL. Il rischio concreto – spiegano Ripani e Marrini – è quindi quello di ricevere ausili scadenti, da un lato compromettendo negativamente la qualità della vita e la gestione delle persone non più autosufficienti o malate che sono costrette a farvi ricorso, dall’altro costringendo l’azienda ad acquistare altri ausili (come è già accaduto) per consegnare ai cittadini prodotti perfettamente funzionanti, con un inevitabile aggravio di costi”.
“L’attenzione sulle forniture sanitarie non dovrebbe essere funzionale unicamente a far quadrare i conti. Già con quella relativa agli ausili assorbenti per l’incontinenza abbiamo recentemente assistito ad una situazione vergognosa: taglie sbagliate, errori nel recapito dei prodotti, pannoloni di plastica e troppo sottili. Sulla sanità non si gioca al ribasso, il risparmio non deve sacrificare la qualità dei prodotti. Per questo – concludono Ripani e Marrini – chiediamo spiegazioni a chi di competenza sui criteri di valutazione del bando, cercando di correre ai ripari prima che sia troppo tardi”.
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