Bene passo indietro di Netanyahu sull’intesa con l’Onu che avrebbe permesso di trasferire oltre 16mila profughi africani da Israele ad alcuni paesi occidentali. Non è con accordi di questo tipo, basati sulla politica dello scaricabarile, che si può pensare di affrontare l’emergenza immigrazione. Lo abbiamo visto anche in Italia, dove in questi anni i governi di sinistra, incapaci di gestire l’ondata migratoria, hanno permesso che oltre 600mila irregolari potessero rimanere sul territorio nazionale. Numeri che con l’arrivo della bella stagione e la ripresa degli sbarchi sulle nostre coste sono destinati ad aumentare ancora, con gravi ripercussioni in termini di sicurezza interna. Tutto questo mentre ci sono Paesi europei che in barba alle normative comunitarie rifiutano i richiedenti asilo e altri che li accettano con il contagocce. I recenti fatti di Bardonecchia mostrano come le ricadute di questa emergenza vadano a mettere in seria discussione persino principi intoccabili di rispetto della sovranità nazionale, aprendo pesanti interrogativi sul futuro assetto dell’Unione Europea. All’Italia occorre un governo di centrodestra, con una chiara visione di come affrontare il tema immigrazione al di fuori della fallimentare retorica del buonismo. In tal senso, solo l’esperienza dei governi Berlusconi si è mostrata in grado di dare risposte efficaci alle sfide sull’immigrazione. È ora che il centrodestra, prima forza politica del Paese, torni a far pesare il ruolo dell’Italia in Europa per porre finalmente un freno ad un fenomeno altrimenti destinato ad avere drammatiche ripercussioni.
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