La parola d’ordine, di fronte al caos, è pazienza. La convinzione di Silvio Berlusconi è che sia necessario attendere la decantazione della situazione e far depositare le scorie della campagna elettorale sul fondo prima di poter ragionare e dialogare tra leader.
Per il momento alcuni contatti con le altre forze politiche avvengono a livello parlamentare, anche se tutti sono consapevoli che trovare 55-60 singoli deputati è una missione impossibile.
Il presidente di Forza Italia in queste ore indossa fino in fondo il ruolo di king maker del centrodestra, di regista e garante dell’unità della coalizione. Ieri ha partecipato a un’altra intensa ma più ristretta riunione ad Arcore. Dentro Forza Italia ci si chiede come si svilupperà in prospettiva il «dilemma Salvini», ovvero se il numero uno leghista in questa situazione abbia davvero voglia di concorrere alla guida di palazzo Chigi. La sensazione di molti dentro Forza Italia è che tifi per un’alleanza M5s-Pd di corto respiro che lo riporti in fretta alle urne, ma questa volta nel ruolo di azionista di maggioranza della coalizione con una capacità attrattiva anche nel reclutamento del personale politico del Meridione. A meno che non si creino le condizioni per un esecutivo guidato da un leghista moderato alla Luca Zaia con la non ostilità del Pd.
Berlusconi il suo pensiero lo mette nero su bianco in una intervista al Corriere della Sera. «Sosterremo lealmente il tentativo di Salvini di creare un governo. Sono convinto che riuscirà: io da parte mia come leader di Forza Italia sono in campo per sostenerlo, per garantire la compattezza della coalizione e mantenere i nostri impegni con gli elettori». «Si dovranno trovare in Parlamento i numeri per governare. Mi auguro che ci saranno parlamentari e forze politiche responsabili e disponibili a questo», dice Berlusconi. Quanto ai presidenti delle due Camere, «non possiamo fare della seconda e terza carica dello Stato una semplice merce di scambio per trovare dei numeri parlamentari». Sull’ipotesi di ritorno alle urne in tempi brevi, «qualunque cosa è preferibile a uno stallo prolungato o a soluzioni pasticciate. Però credo ci siano i margini per una soluzione coerente con il mandato che gli italiani hanno affidato al centrodestra».
Berlusconi viene descritto come legittimamente dispiaciuto di non essere riuscito a far capire ai «delusi e ai vessati» che Forza Italia non rappresenta la vecchia politica, ma è comunque carico in vista dei prossimi appuntamenti. Presto il Cavaliere incontrerà Matteo Salvini e Giorgia Meloni per definire una strategia comune. Per quello che riguarda i capigruppo si dovrebbe scegliere la continuità con la conferma di Paolo Romani e Renato Brunetta (in alternativa erano circolati i nomi di Mara Carfagna e Andrea Mandelli), mentre Forza Italia resta tiepida sull’ipotesi di un gruppo unico. Martedì prossimo, intanto, incontrerà i parlamentari azzurri per fare il punto. Sul fronte giudiziario, infine, Berlusconi è pronto a chiedere la riabilitazione, visto che proprio oggi scadrà il termine di tre anni (fissato dall’articolo 179 del codice penale) dall’espiazione ai servizi sociali della sua condanna.
Fonte: Il Giornale
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