«Le notizie che si susseguono sullo stato di salute della corilicoltura sono preoccupanti e necessitano un approfondimento in Consiglio regionale per comprendere i margini di manovra e se sia o meno attivabile lo stato d’emergenza a tutela degli operatori del settore». Ad affermarlo è la consigliera regionale di Forza Italia Debora Biglia che ha presentato un question time che verrà discusso a breve a Palazzo Lascaris.
«È evidente che una riduzione tra il 40 e il 70% dei raccolti, dovuto principalmente ai cambiamenti climatici, diffondersi di nuovi parassiti come la cimice asiatica e agli attacchi della fauna selvatica, non possano essere considerati fattori direttamente ed esclusivamente imputabile alle aziende e quindi derubricabili all’esclusivo rischio d’impresa – ha spiegato la consigliera azzurra -. I prezzi di cui si parla a detta degli esperti difficilmente riusciranno a coprire i costi sostenuti. Si parla di una produzione media passata dai 15 quintali dell’anno scorso ai 5 attuali, un crollo che rischia di mettere in ginocchio le 9.000 imprese presenti in Piemonte e che interessano con le loro coltivazioni 27mila ettari di superficie. Parliamo di un prodotto strategico per la nostra Regione e che rappresenta il 9% della produzione nazionale, una quota di mercato in costante crescita negli anni passati».
Conclude Biglia: «Sarebbe veramente importante un intervento del Governo e nazionale per evitare di scoraggiare gli imprenditori del comparto ad abbandonare questo tipo di coltivazioni e limitando almeno in parte i danni subiti in questo anno particolarmente complicato. La proposta di proclamare lo stato d’emergenza sarebbe certamente una risposta adeguata alle tante richieste che ci provengono dal territorio».
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