“Il Def (Documento di programmazione economica e finanziaria) che è stato presentato oggi in Aula dal centrosinistra è improntato alla rassegnazione di una Giunta stanca e incapace a tracciare il Piemonte del futuro”. Ad affermarlo il capogruppo di Forza Italia in Regione Piemonte Gilberto Pichetto, il contro relatore di minoranza della delibera Massimo Berutti e la consigliera regionale Claudia Porchietto.
Il capogruppo Pichetto ha spiegato: “Certamente la costruzione del Def sconta una l’attuale difficile momento internazionale. La situazione politica internazionale, l’incapacità di incidere da parte del Governo nazionale, si ripercuote a livello locale. Si pensi a quanto avvenuto con l’Ema, ma ancora i più grave la possibilità che abbiamo appreso di un possibile taglio dei fondi dell’Ue nei prossimi anni. Per la Regione Piemonte una sforbiciata di quei 3 miliardi di euro che trasferisce l’Europa costituirebbe una ferita ferale. E’ quindi difficile programmare in ambito finanziario, certamente però manca una riattualizzazione dei programmi della Giunta, in particolare parametrata a quella mancanza di crescita demografica che è centrale per la crescita e lo sviluppo. Sono assenti le politiche per la famiglia e questo è grave”.
Concludono Pichetto, Berutti e Porchietto: “Il centrosinistra in questo documento non ci ha messo coraggio. Evita di misurare cosa accade sul territorio come dimostra il fatto che si basa su dati vecchi di un anno e mezzo, quindi già vecchi nel momento dell’approvazione del documento, figuriamoci fra qualche anno. Non è possibile pensare al Piemonte futuro senza strategie: una mancanza di idee dimostrato anche alla mancanza di sinergie nella programmazione dei vari fondi comunitari. Si è limitati a fotocopiare le misure della programmazione settennale precedente e così facendo le misure non rispondono alle esigenze del momento. Sulla Sanità mancano i soldi per la realizzazione delle Città della Salute, sulla ricerca e l’innovazione: un ambito che potrebbe costituire una occasione di nuova occupazione e benessere. I fondi compensativi della Tav sono allocati a seconda della convenienza, ma ad oggi non ci siamo assicurati di averli tutti in bilancio e se continuiamo di questo passo li perderemo. Insomma manca una rotta per il Piemonte in questo Def e così facendo rischiamo di lasciare la nostra regione andare alla deriva perdendo tempo, posti di lavoro e investimenti”.
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