“Il Servizio Studi della Camera e il Servizio del Bilancio del Senato hanno scovato, nel loro dossier sulla Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanze 2017, tutte le bufale che il governo Gentiloni ha raccontato agli italiani sull’andamento dell’economia e della finanza pubblica italiana.
Dall’attenta lettura del documento si evince, infatti, che nella redazione delle previsioni macroeconomiche e di bilancio il Tesoro ha dipinto un quadro non veritiero rispetto alle reali condizioni dell’economia e dei conti pubblici. Sottovalutazione dei rischi legati alla congiuntura economica internazionale e all’imminente stretta monetaria da parte della Banca Centrale Europea, errori di contabilizzazione delle entrate, mancata presentazione di informazioni utili per calcolare il gettito di particolari misure di contrasto all’evasione fiscale, come la voluntary disclosure, inspiegabili rettifiche fatte sugli investimenti, e molto altro ancora.
Particolarmente duro il commento sulla spesa pensionistica che, stando al documento dei due servizi studi, non tiene assolutamente conto delle mutate dinamiche demografiche, “considerando il permanere di una significativa disoccupazione strutturale, il che induce ad escludere problemi legati ad una carenza dell’offerta di lavoro”.
Anche sul delicato capitolo del debito pubblico, gli economisti di Camera e Senato chiedono chiarimenti al Tesoro in quanto non si riescono a spiegare l’origine della stima di un miglioramento dello 0,3% (5 miliardi di euro) del valore del fabbisogno dello Stato, dal momento che sono “modesti gli effetti ascrivibili alla maggiore crescita del PIL reale rispetto al DEF (+1,5%, in luogo dell’1,1%), atteso che la stessa è in parte neutralizzata dalla revisione al ribasso del deflatore del PIL (0,6% rispetto allo 0,8% di aprile)”.
Altra bufala, quindi. Gli stessi funzionari chiedono sarcasticamente al ministro Padoan a quanto ammontino i proventi da privatizzazioni fatte nel corso di quest’anno, dal momento che il loro valore effettivo è pari a zero. “Per motivi di chiarezza, giova evidenziare che le stime incidenti sull’ammontare in termini nominali del debito non rappresentano un ulteriore miglioramento rispetto alle previsioni del DEF di aprile, tanto che, in realtà, pur partendo da un livello assoluto più basso nel 2017 rispetto alle precedenti previsioni, il debito è previsto attestarsi, in valore assoluto, sui medesimi livelli stimati ad aprile (circa 2.302 miliardi di euro), annullando pertanto il dato migliorativo del 2017”, scrivono poi i due uffici.
Altro che riduzione del debito! Sulla questione della valorizzazione degli immobili pubblici i funzionari del Parlamento citano un referto della Corte dei Conti che “rileva come nonostante lo sforzo compiuto per ridurre le locazioni passive sia stato rilevante, l’obiettivo imposto dalla legge di riduzione del 50%, calcolato in termini di costi complessivamente sostenuti per locazioni passive nel 2014, sia difficilmente raggiungibile”.
A questo punto, gradiremmo avere dal ministro Padoan una risposta puntuale a tutte queste osservazioni, fatte da esperti di bilancio all’indirizzo del suo Ministero. Saremmo curiosi di vedere quali altre bufale è disposto a raccontare per difendere quelle che ha già raccontato in precedenza”.
Leave a comment