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CAOS TPL, MUGNAI E SCAPECCHI (FORZA ITALIA): IL PD MINIMIZZA MENTRE I TERRITORI CHIEDONO RISPOSTE, NECESSARI CHIARIMENTI DALLA REGIONE

Si è svolto giovedì 23 gennaio, presso gli uffici della Provincia di Arezzo alla presenza del vicepresidente Federico Scapecchi, un incontro con i comuni maggiormente interessati dai cambiamenti previsti con il passaggio della gestione del trasporto pubblico dall’attuale gestore ad Autolinee Toscane. Incontro resosi necessario alla luce del fatto che buona parte dei servizi oggi erogati mediante bando regionale dovranno essere presi in carico dai comuni, con un potenziale aggravio per le casse degli enti locali.

“La ratio del lotto unico regionale è quella di suddividere il servizio di trasporto pubblico extraurbano in due insiemi” spiega Scapecchi “la rete strutturale e la rete debole: in quest’ultima confluiranno quelle linee che servono piccoli centri e frazioni con poca domanda da parte dell’utenza, da cui la parola debole. Spetterà ai comuni progettare e mettere a bando questi servizi, che rimarranno fuori dal contratto unico regionale”. Scapecchi prosegue e ricorda come “Questa scelta della Regione era nota anche nel 2013, ma sono passati 7 anni e le esigenze del trasporto pubblico sono cambiate, così come le risorse dei comuni e della provincia, che in questa fase deve assistere i comuni. La preoccupazione dei sindaci, ma anche degli uffici tecnici, è palpabile e giustificata: non si può conoscere oggi quanto dovranno spendere i comuni, serve tempo per reperire le risorse umane ed economiche per revisionare e finanziare i progetti di rete debole esistenti e per redigere quelli nuovi. Per questo martedì chiederemo alla Regione, che ci ha convocati, di concedere almeno un anno di tempo dalla firma del nuovo contratto prima di apportare queste modifiche al servizio”.

Sulle vicende che riguardano il traporto pubblico in Toscana interviene anche l’Onorevole Stefano Mugnai, stupito dalle reazioni degli esponenti regionali e locali del PD: “Commentando le prese di posizione di alcuni sindaci e amministratori locali, dalla Regione Ceccarelli parla di strumentalizzazioni politiche e Rossi si inalbera perchè a Prato partono nuovi esposti, mentre dal Comune di Arezzo il consigliere Caporali incolpa l’amministrazione comunale del fatto che il nuovo gestore trasferirà gli uffici da Arezzo a Siena, cosa che se accadrà sarà solo frutto del lotto unico voluto dalla Regione. La verità” conclude Mugnai “è che il PD non sa più cosa dire, e come reagire, all’evidente caos che in tutta la Toscana avvolge il mondo del trasporto pubblico, ancora in attesa dell’ennesimo pronunciamento del TAR del 26 febbraio”.

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