Nella fase drammatica che l’Italia sta affrontando, dal punto di vista sanitario ed economico, la soluzione può essere rappresentata anche da un “mega condono”. Subito va riaperta la rottamazione delle cartelle esattoriali ma a condizioni ovviamente di maggior favore. Non è più tempo per i tentennamenti, bisogna passare dalle parole ai fatti. Insomma, occorre prevedere una sorta di primo anno fiscale d.c. “dopo-coronavirus”, con misure immediate, che possano davvero alleggerire gli impegni fiscali di famiglie e imprese. Su questo fronte il Governo è ancora silente ed ha solo disposto alcune misure nei confronti dei contribuenti, con qualche proroga, in ambito fiscale, di 38 giorni di sospensione termini. Ovviamente non è sufficiente. Anche perché, contemporaneamente e subdolamente, ha tuttavia prorogato i termini di accertamento dell’anno 2015 – che sarebbe dovuto scadere il 31 dicembre 2020, prorogandolo al 31 dicembre 2022, cioè due anni in più. Un fatto inaccettabile e soprattutto iniquo. Si pensi viceversa ad un provvedimento per fare cassa e diminuire l’inutile contenzioso. Anche questa misura dovrebbe far parte di quello shock fiscale di cui l’Italia ha terribilmente necessità.
Enrico Aimi, senatore e capogruppo in Commissione Affari Esteri per Forza Italia
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