“‘Il trambusto intorno al governo di questi giorni è legato al taglio dei parlamentari. Ma ve li immaginate senza poltrona mentre cercano un lavoro come tutte le persone normali?…’. È incredibile, lo so, ma questo virgolettato appartiene al vicepremier, ministro de Lavoro Di Maio, che spiega sapientemente al popolo le ragioni dei penosi travagli governativi di queste ore. È evidente che la vergogna e il senso del ridicolo non appartengono a questo signore. A meno che non si riferisca ai suoi colleghi grillini, molti dei quali hanno incominciato a dichiarare un reddito quando sono diventati parlamentari. Il caposcuola di questa categoria è proprio lui, l’infaticabile affabulatore pluriministro, che ha potuto assaporare la gioia di divenire contribuente con l’ingresso a Montecitorio. Posso comprendere il terrore che lo pervade nell’immaginare di dover tornare a calcare gli spalti del San Paolo! Il ministro del Lavoro cerchi di essere più dignitoso e sia consapevole del fatto che il primo a non sapere di che si parla quando ci si mette alla ricerca di una occupazione è proprio lui!”. Ad affermarlo in una nota il deputato di Forza Italia Paolo Zangrillo, capogruppo degli azzurri in Commissione Lavoro a Montecitorio e coordinatore regionale del partito in Piemonte.
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