“Errare è umano, perseverare è diabolico. Oggi il Governo, bocciando il nostro ordine del giorno, nel quale chiedevamo una sospensione temporanea alla disciplina dei contratti a tempo determinato, imposto un anno e mezzo fa dal Decreto Dignità, assume una scelta irresponsabile. Non è possibile che anche in questo momento storico sia l’approccio ideologico ad ispirare le decisioni di ministri che si trovano ad affrontare una tragedia economica epocale. D’altra parte che cosa aspettarsi da una maggioranza dove siede un ministro che, proprio disquisendo in Aula sulla bontà del Decreto Dignità, utilizzò l’epiteto di ‘prenditori’ affibbiandolo a tutti quei datori si lavoro che sono il motore produttivo di questo Paese? L’irrigidimento dei contratti a tempo determinato era una scelta errata, fallace già ad inizio legislatura, oggi lo è ancora di più vista la drammatica congiuntura che stanno vivendo le aziende nazionali. Le nostre imprese hanno bisogno di flessibilità in considerazione del fatto che si annuncia una fase economica nella quale la domanda di beni e servizi, e quindi il fabbisogno di manodopera, avranno un andamento ondivago. La stabilità della manodopera dovremo conquistarla migliorando il match tra la formazione dei nostri lavoratori e quanto chiede il mondo del lavoro; non può essere imposta per decreto. In particolare nel mondo, completamente diverso, che uscirà dalla pandemia Covid-19”. Ad affermarlo il deputato di Forza Italia Paolo Zangrillo, capogruppo in Commissione Lavoro a Montecitorio e Coordinatore regionale degli azzurri in Piemonte.
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