Il vice presidente dei deputati di Forza Italia, Stefano Mugnai, ha presentato un’interrogazione al ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, e al ministro per lo Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, in merito alla delicata situazione dello stabilimento Bekaert di Incisa Figline Valdarno (Firenze).
“La multinazionale – scrive il parlamentare azzurro nel suo atto di sindacato ispettivo – nell’ambito di un procedimento di delocalizzazione all’estero delle proprie strutture produttive ha annunciato una serie di licenziamenti collettivi, ad oggi sono 224 i lavoratori della fabbrica di Incisa Figline Valdarno che si trovano in cassa integrazione straordinaria, che scadrà al 31 dicembre 2019.
Sul futuro dello stabilimento produttivo di Incisa Figline Valdarno è da tempo in corso una vertenza che vede coinvolte le parti sociali e il governo per il tramite del Mise, al momento l’unica offerta rimasta in piedi per l’acquisizione dello stabilimento è quella avanzate dall’azienda Trafilerie meridionali di Chieti.
L’azienda Trafilerie meridionali, il cui piano industriale sembrerebbe essere stato giudicato interessante da parte del governo, è un soggetto industriale di dimensioni limitate che potrebbe non disporre di tutte le risorse necessarie ai fini dell’acquisizione e del rilancio di uno stabilimento industriale delle dimensioni di quello di Incisa Figline Valdarno. Purtroppo ad oggi il tempo a disposizione è poco perché l’urgenza fondamentale, al di là di ogni altra considerazione, è rappresentata dal termine del 31 dicembre successivamente al quale verrà meno la cassa integrazione straordinaria riconosciuta ai lavoratori”.
L’onorevole Mugnai chiede, dunque di sapere, “quali iniziative urgenti intenda assumere il governo al fine di prevedere la proroga della cassa integrazione straordinaria per i lavoratori dello stabilimento e per favorire al più presto l’individuazione di una soluzione positiva per il salvataggio dello stesso”.
Ad oggi sono 224 i lavoratori della fabbrica di Incisa Figline Valdarno che si trovano in cassa integrazione straordinaria, che scadrà al 31 dicembre 2019;
Sul futuro dello stabilimento produttivo di Incisa Figline Valdarno è da tempo in corso una vertenza che vede coinvolte le parti sociali e il governo per il tramite del Ministero dello Sviluppo Economico;
Al momento l’unica offerta rimasta in piedi per l’acquisizione dello stabilimento è qualla avanzate dall’azienda Trafilerie meridionali di Chieti, che opera nel settore “steel cord” (produzione di filo per tubi);
Dopo l’ultimo tavolo tecnico svoltosi a Roma nello scorso 31 ottobre non si sono registrate novità sostanziali, ma neppure segnali da parte del governo, in vista di una risoluzione positiva della vertenza;
L’azienda Trafilerie meridionali, il cui piano industriale sembrerebbe essere stato giudicato interessante da parte del governo, è un soggetto industriale di dimensioni limitate che potrebbe non disporre di tutte le risorse necessarie ai fini dell’acquisizione e del rilancio di uno stabilimento industriale delle dimensioni di quello di Incisa Figline Valdarno con la conseguente eventuale necessità di dover coinvolgere nel salvataggio un ulteriore soggetto privato;
Purtroppo ad oggi il tempo a disposizione è poco perché l’urgenza fondamentale, al di là di ogni altra considerazione, è rappresentata dal termine del 31 dicembre successivamente al quale verrà meno la cassa integrazione straordinaria riconosciuta ai lavoratori;
La cessazione degli ammortizzatori sociali su 224 lavoratori che da un giorno all’altro si ritroverebbero senza alcun introito produrrebbe un grave impatto sociale sui medesimi lavoratori, sulle loro famiglie e sull’intero territorio interessato;
FIRMATO
MUGNAI
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