“Ora il M5S tenterà di attribuire a chi l’ha preceduto l’entrata in recessione certificata dall’Istat. Non è un caso che la scelta comunicativa del premier Conte sia stata quella di anticipare la notizia per tentare di governare la debacle registrata. Il problema è che questa crisi ha un mamma e un papà che si chiama Decreto Dignità e blocco delle Grandi Opere. Il Paese sta iniziando a raccogliere i risultati della ideologia grillina, provando sulla propria pelle il dilettantismo arrogante che pervade la nuova sinistra italiana al Governo dell’Italia” . Ad affermarlo in una nota il deputato Claudia Porchietto, responsabile del Dipartimento regionale Attività Produttive di Forza Italia Piemonte.
“Il boom economico di Di Maio è già scomparso dai radar – conclude l’esponente di Forza Italia -. Conte tenta di raccogliere i cocci creati da una politica economica del tutto sconclusionata che parla per titoli senza affrontare sul serio i problemi di questo Paese. Il precariato continua a falcidiare gli over 35 consegnandoli giustamente in una generazione di rassegnati rancorosi. Le aziende continuano a fuggire all’estero nonostante le fatwa lanciate sui social dagli esponenti grillini. La povertà non verrà minimamente scalfita, anzi nuovi poveri si aggiungeranno a quelli esistenti perché non c’è miglioramento della qualità della vita senza lavoro. Le regioni e le imprese continueranno ad aspettare invano quelle grandi opere che già il PD aveva ingessato con l’adozione di un Codice degli Appalti insulso e che ora sono state del tutto congelate per evitare le ritorsioni dei vari comitati del No. Siamo di fronte ad una Italia alla deriva perché non basta essere grandi internauti per condurre in porto un Paese già prostrato da anni di sinistre”.
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