“Moscovici è un commissario europeo socialista francese, non parla a nome dell’Unione Europea”. Il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, lo mette subito in chiaro frenando qualsiasi allarmismo sul voto in Italia.
Ieri il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, aveva infatti lanciato un duro monito sulle prossime elezioni politiche in Italia esprimendo forte preoccupazione per l’esito del voto. “Che ci sia preoccupazione per l’instabilità, è vero – ha ammesso – ma ci sarà un governo stabile”.
“L’Italia si prepara a elezioni incerte ed è difficile immaginare oggi quale coalizione emergerà e con quale visione europea”. Da qui l’allarme “rischio politico” lanciato da Moscovici. Che poi ha stroncato le politiche economiche di Luigi Di Maio e ha attaccato Attilio Fontana, candidato del centrodestra alla Regione Lombardia, per le sue dichiarazioni sulla “razza bianca”. Un monito che ha fatto innervosire i partiti italiani. Con la Lega in testa che ha accusato il commissario europeo di “inaccettabile intrusione”. Anche Tajani, parlando a Radio Anch’io su Radio Raiuno, ha mostrato forte contrarietà rispetto alle parole del commissario europeo agli Affari economici. “Se fossi stato al posto di Moscovici – ha spiegato – sarei stato più prudente, non avrei fatto quella dichiarazione nel mezzo della campagna elettorale”. Quindi, ha chiarito: “Il messaggio dall’Ue non è quello di Moscovici: le istituzioni europee non devono interferire”.
Durante il suo intervento a Radio Anch’io, Tajani non ha negato che ci sia preoccupazione per una possibile instabilità. “Ma – ha subito aggiunto – credo che ci sarà un governo stabile e che gli italiani andranno a votare per far contare di più questo Paese”. Anche sull’opportunità di superare il limite del 3% nel rapporto tra deficit e Pil, mossa pensata per ridare un po’ di fiato all’economia, come leva per il rilancio del Paese, Tajani ci ha tenuto a ricordare che il tetto non “è un dogma di fede”, ma ha anche messo in chiaro che “si deve vedere a cosa serve” superare i vincoli di bilancio.
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