“Dopo il caso Cambridge Analytica, che ha riguardato l’appropriazione indebita di milioni di dati privati utilizzati a scopi politici, ora grazie al New York Times scopriamo un altro grave episodio di violazione della privacy da parte di Facebook. La cosa non ci sorprende affatto”. Così in una nota Deborah Bergamini, responsabile della Comunicazione di Forza Italia, che aggiunge “In Italia, del sistema in cui Facebook e altre piattaforme web si rapportano agli utenti non si parla abbastanza: si continua a vedere la pagliuzza nell’occhio altrui, ma non la trave nel proprio”. La deputata azzurra, promotrice dell’istituzione di una Commissione d’inchiesta parlamentare sui Big Data, sottolinea “mentre in America, tuttora si sta cercando di misurare se la manipolazione dei dati abbia avuto un effetto sulle intenzioni di voto, nel nostro Paese su quello che è diventato un pericoloso ‘cavallo di Troia’ dell’antidemocrazia regna il silenzio. E’ davvero inaccettabile”. E conclude:” Le criticità emerse nella gestione della piattaforma Rousseau, creatura della Casaleggio Associati collegata al M5S, sulle misure di sicurezza connesse al controllo delle operazioni di voto tramite il sito, la dicono lunga sul principio dell’uno vale uno. Ad oggi, infatti, non è stata ancora fatta chiarezza sulla gestione dei processi di partecipazione degli iscritti che sgombri definitivamente il campo dai dubbi sulla manipolazione dei dati. Solo quando, anche in Italia, sarà possibile affrontare questo nodo, la democrazia sarà salva”.
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