“Non solo della bontà ma anche della conservazione delle fidejussioni comunali è il tema di cui ci siamo occupati negli ultimi giorni” così inizia il comunicato stampa a firma di Raffaella Bonsangue, Coordinatore Comunale di Forza Italia, e dei Consiglieri Comunali azzurri di Pisa Riccardo Buscemi, Mirella Bronzini e Virginia Mancini. Il Comune chiede e riceve da soggetti terzi fidejussioni per l’adempimento di vari obblighi, p.e. in materia urbanistica, o come cauzione per eventuali danni, o in sostituzione di depositi di denaro: in questi casi non bisogna limitarsi a verificare la bontà del soggetto emittente o di quanto contenuto nel testo della garanzia. Non a caso si è parlato nei mesi scorsi di fidejussioni tossiche, alludendo alla circostanza di documenti emessi a basso costo da soggetti senza i requisiti previsti dalla legge o senza adeguata patrimonialità, al punto da pregiudicare la garanzia per il Comune. Si parlò di fidejussioni farlocche che gli obbligati presentavano unicamente per adempiere all’obbligo formale previsto, senza un adeguato controllo da parte degli uffici sulla solidità della garanzia fornita.
Ma anche occorre capire come e dove sono conservate le fidejussioni. L’approvazione di giovedì scorso da parte del Consiglio Comunale del nuovo Regolamento di Contabilità Generale ha evidenziato, grazie all’iniziativa politica di Forza Italia, appunto questo tema della custodia e conservazione delle garanzie, finora mai affrontato. Si è così scoperto che le fidejussioni, buone o cattive che siano, non sono custodite, come si potrebbe immaginare, in un unico luogo sicuro, ma che ogni Dirigente, in piena autonomia, si organizza per conto suo, custodendo e come meglio crede tali importanti documenti, che, in caso di contenzioso, devono essere esibiti in originale per dare luogo all’eventuale azione esecutiva. Questo significa che oggi le fidejussioni possono essere custodite in un cassetto di una scrivania, o in un armadio, o a casa del Dirigente: nulla vieta né prescrive su come devono essere trattati e conservati questi documenti. Poiché un’Amministrazione seria e diligente (ispirata appunto al principio della “diligenza del buon padre di famiglia”) non può affidarsi al caso e all’estemporaneità di singoli, Forza Italia ha presentato degli emendamenti al Regolamento introducendo proprio il tema della custodia delle garanzie a favore del Comune, neanche preso minimamente in considerazione dagli estensori del testo.
Con gli emendamenti presentati dal Consigliere Riccardo Buscemi, innanzitutto si prevede l’istituzione di un unico registro elettronico (oggi assente) delle fidejussioni e delle garanzie a favore dell’Ente contenente per ciascuna garanzia gli elementi identificativi e i dettagli stabiliti dal Segretario Generale. E poi si propone le modalità di conservazione, che deve avvenire in un unico deposito sicuro presso la Ragioneria Comunale o in alternativa in consegna per la custodia e la conservazione al Tesoriere comunale. Due concetti banali ma chiave, contenuti nei tre emendamenti di Buscemi, tutti però bocciati dalla Maggioranza, che ritiene invece di delegare al Segretario Generale la gestione di tale delicata questione.
È evidente che con tale decisione il Consiglio Comunale non svolge la sua funzione di indirizzo e controllo, e che la Maggioranza ha perso l’occasione politica per fare chiarezza sulla pessima vicenda delle fidejussioni a favore del Comune. Per la Maggioranza vale la responsabilità del Dirigente, che risponde patrimonialmente della perdita o sottrazione o deterioramento della garanzia. Ma se quel Dirigente ha un patrimonio incapiente o non ha sottoscritto una polizza di assicurazione, chi rifonderà il Comune? L’idea di Forza Italia di custodire bene le garanzie si ispira evidentemente alla filosofia che “prevenire è meglio che curare”.
La battaglia di Forza Italia per la “buona amministrazione” non si ferma qui, tant’è che il Gruppo Consiliare ha scritto al Segretario Generale richiedendo la visione e la copia, una per una, di tutte le garanzie a favore del Comune, chiedendo che sia esattamente specificando per ognuna di esse modalità e luogo di conservazione.“
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