«Forza Italia sta dalla parte dei toscani, il Pd sceglie gli extracomunitari: questo è ciò che dimostra la loro legge sulle case popolari. Solo sbloccandone la vendita così da incamerare risorse con cui poi costruire nuove case si ridà aria a un sistema che non funziona e si risponde al bisogno abitativo che in Toscana ormai sfiora l’emergenza»: è questo il punto focale su cui Forza Italia in Consiglio regionale – il Capogruppo Maurizio Marchetti e il Vicepresidente dell’Assemblea toscana Marco Stella – incardina la propria contrarietà al Testo unico sull’edilizia popolare oggi al vaglio dell’aula.
Una stroncatura alla radice, quella che gli azzurri oppongono al provvedimento: «Qui siamo a cavillare su chi deve venire prima e chi dopo. Su questo non ci sono a nostro avviso mediazioni: prima i toscani. E non ci piace che il Pd scelga invece gli extracomunitari». Ciò premesso, allargando l’ottica del discorso: «Qui c’è da dare le case alle famiglie e questa legge non lo fa. La Regione negli anni passati ha colpevolmente bloccato, di fatto e con la contrarietà di Forza Italia, le alienazioni del patrimonio abitativo pubblico e non prevede, oggi, di costruire nuovi alloggi. Come si pensa di rispondere alla fame di tetti che oggi divora i nostri territori, i nostri concittadini più deboli e fragili, tante famiglie che hanno voglia di emanciparsi dalla situazione alloggiativa pubblica in affitto per diventare proprietari di case che abitano magari da una vita?»
Secondo Marchetti e Stella la risposta è che non ci si pensa proprio: «Con questa legge la sinistra mette una pietra, anziché un tetto, sopra ai tanti, troppi toscani in attesa di mura entro cui abitare. Non si aumenta l’offerta, anzi qui si vuol capitalizzare il bisogno in termini di controllo del consenso politico prevedendo il 40% di discrezionalità nell’attribuzione degli alloggi Erp, il che apre la via a una gestione clientelare del sistema casa. Noi tutto questo intendiamo non solo contrastarlo, ma scongiurarlo. Daremo battaglia con ogni mezzo e, siccome in aula i numeri in questo momento non ci sono amici, terremo aperti dieci, cento, mille occhi per controllare che le case vadano ai nostri concittadini toscani in maggior stato di bisogno».
Il tutto con lo sguardo al 2020: «Quando saremo noi al governo della Regione da subito intendiamo spalancare le finestre di questo sistema delle case popolari che non funziona e lascia padri di famiglia toscani a dormire nelle macchine e sotto i ponti. Riapriremo alle alienazioni, così da acquisire risorse con cui costruire nuove case e fare manutenzione su quelle esistenti così da valorizzarle. Solo così, producendo case e assegnandole prima ai toscani che ne lamentano il bisogno per poi semmai venderle a chi intende emanciparsi dal sostegno pubblico, si può riattivare in maniera virtuosa il circuito dell’edilizia popolare. Questa legge non lo fa, e noi siamo contrari».
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