«Che le frazioni di Lastra a Signa Carcheri ed Inno rappresentino una criticità sotto il profilo dell’inquinamento acustico per la Regione è cosa nota, ma quanto alla priorità per le opere di mitigazione c’è la sordina inserita: nella classifica regionale dei problemi di inquinamento acustico, l’installazione di barriere antirumore lungo la superstrada Fi-Pi-Li anche in quel tratto è al 210 posto»: a darne notizia sono il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti, il suo omologo in Consiglio comunale a Lastra a Signa Paolo Giovannini (coordinatore di Forza Italia per l’area provinciale di Firenze) e il coordinatore comunale forzista a Lastra a Signa Claudio Becagli.
Proprio su impulso degli azzurri lastrigiani era scattata, nel maggio scorso, l’interrogazione di Marchetti in Regione: «Perché loro no?», si chiedeva Forza Italia constatando che le barriere antirumore lungo la superstrada Fi-Pi-Li si fermano a pochi chilometri dalle case di Carcheri ed Inno, lasciando i loro abitanti esposti al rumore del traffico pesante che in quel tratto, per di più, procede anche in salita e coi motori a pieno regime. «E’ paradossale – considerano gli esponenti di Forza Italia – che le barriere fonoassorbenti proteggano la zona industriale di Scandicci, ad esempio, ma non le civili abitazioni e i residenti di Inno e Carcheri alle cui esigenze di quiete intendiamo continuare a dar voce».
La risposta della giunta regionale è arrivata stamani e ammette che quel punto è critico: «Effettivamente – si legge nella nota firmata dall’assessore regionale competente – il sito indicato è stato, in parte, identificato da Arpat e Regione Toscana come critico e dovrà essere oggetto di specifico approfondimento acustico e relativo intervento di risanamento». Sì, ma quando? Non facile prevederlo. «Come al solito – incalza Marchetti – devo lamentare una lentezza estenuante nei tempi di reazione della Regione rispetto agli eventi critici. In particolare quando si parla di inquinamento materiale o immateriale, invece, bisogna intervenire a tambur battente. Qui invece a battere sono i motori, perché i tempi di realizzazione delle opere di mitigazione non sono, al momento, nemmeno prevedibili».
La triste realtà è ancora una volta contenuta nella risposta della Regione. Il tratto rientra nella graduatoria regionale di quelli critici, individuati con delibera di Consiglio regionale 3 maggio 2016 n. 41. Però è in posizione 210. Un pezzo in giù, insomma. La graduatoria si ottiene, spiega la giunta, con «formula di calcolo prevista dal D.M. 20/11/2000» che si applica a tutti. Ogni cinque anni, poi, la graduatoria viene aggiornata. Dal 2016 a oggi, ecco a che punto siamo per Carcheri ed Inno: «Avendo la Regione Toscana avviato le preliminari azioni con Arpat, per la revisione quinquennale della graduatoria approvata […] è stato inserito nell’elenco degli esposti pervenuti anche la documentazione del caso di specie, richiedendo al Comitato in questione copia di tutta la documentazione in suo possesso […]».
«Un po’ pochino», bacchettano Marchetti, Giovannini e Becagli. «Praticamente non siamo a nulla», sottolineano. «E la nostra battaglia continua», annunciano.
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