«Equilibrismi, iniziative puntuali forse frutto di sollecitazioni sparse e una complessiva evidente assenza di strategie d’insieme sui temi più critici per lo sviluppo del territorio. Così, con questo bilancio privo di guizzi di novità, Pd e sinistre di governo regionale procedono sostanzialmente a canone inverso rispetto ai bisogni della Toscana. La nostra valutazione non può dunque che essere contraria»: così Maurizio Marchetti, Capogruppo regionale di FI, appena intervenuto nel dibattito in corso nell’Assemblea toscana sul bilancio regionale e gli atti finanziari regionali. Critico sul metodo – «la Toscana è in sostanziale stagnazione, tiene solo l’export, ma questo bilancio reca una serie di dati ben lontani dal ritratto che si vorrebbe tratteggiare di una regione che felix forse lo fu, ma oggi certo non lo è e questo stesso bilancio reca in consuntivo un disavanzo effettivo di oltre 2 miliardi» – Marchetti non ha lesinato osservazioni di merito.
- Quadro sociale: «Raddoppiano le persone in stato di povertà e raddoppiano circa anche i disoccupati, e i due dati non sono da tenere disgiunti, mentre il Pil pro capite crolla e l’indebitamento individuale anche per i nuovi nati si aggira sui 500 euro. E’ evidente che serve il coraggio per invertire questa tendenza che dimostra, siamo all’ultimo bilancio di legislatura, come le strategie del governo regionale di Pd e sinistre abbiano fallito», ha affermato Marchetti.
- Sanità: «Esistono situazioni in abbandono inaccettabile. Penso alla necessità di implementare le quote sanitarie per gli accessi dei cittadini anziani e non autosufficienti nelle Residenze sanitarie assistenziali, con famiglie in stato di reale bisogno e sofferenza. Caso mai lasciamo perdere gli orti, voglio dire, e quei soldi concentriamoli su queste situazioni a cui è doveroso rispondere. E poi c’è il rapporto col privato. Voi saltate sulla sedia a sentir enunciare ‘prima gli italiani’, ma voi con le cliniche private avete esattamente fatto ‘prima i toscani’. Avete chiuso le frontiere del sistema sanitario regionale a cittadini di altre regioni che realmente pagano le tasse e però qui non possono più essere curati in convenzione, mentre vi preoccupate di estendere le coperture sanitarie a chi non ha né titolo né diritto. E’ un controsenso anche ideologico. Non sto poi a ricordare quanto un corretto rapporto col privato contribuirebbe all’abbattimento delle liste d’attesa su cui invece non siete mai riusciti a incidere», ha dichiarato Marchetti.
- Occupazione: «Io non guardo con interesse a misure come il reddito di cittadinanza. Sono invece tra coloro che sostengono che le persone si aiutano col lavoro, provocando occupazione e avendo dunque attenzione per quanti investono o investirebbero creando occupazione, reddito, Pil… In questo bilancio non ci sono azioni che procedano in questo senso, anzi».
- Infrastrutture: «Anche nel corso del recente tavolo con gli imprenditori, la richiesta è a sbloccare gli investimenti. Ci sono interi mondi, come quello dell’edilizia, in stato comatoso. Su di essi si innestano in maniera avversa provvedimenti come il vostro piano cave con cui, ad esempio quanto agli inerti che sarebbero funzionali proprio a quegli investimenti che non decollano, si finisce per portare il settore progressivamente al collasso. Piano piano. Con una sorta di ‘puntura a lungo effetto’. Invito a rivalutare questa pianificazione i cui esiti di prospettiva certo non sono ottimali».
- Partecipate: «La Toscana conta 27 partecipazini dirette e 50 indirette – ricapitola Marchetti – ed evidenziano perdite per oltre 7 milioni. E nulla si fa per riparare e provare a investire la tendenza. Non è accettabile questo atteggiamento. Stessa cosa per quanto concerne Fidi Toscana: utile, certo, ma non con 49 milioni di perdite tra il 2012 e il 2018. Almeno il dubbio di dover cambiare qualcosa ponetevelo. Tra queste partecipate ci sono le Terme di Montecatini, oggi al collasso. L’emendamento Pd che vedo circolare per ottenere tre mesi in più cosa mai dovrebbe cambiare rispetto al non fatto di decenni, per capire? Altro che tre mesi. Qui vanno tirate fuori proposte e soluzioni che implichino investimenti importanti e improntati al rilancio».
- Patrimonio immobiliare: «Navigate a vista, non c’è un quadro certo della consistenza delle disponibilità immobiliari né del loro utilizzo. Ma come si fa? Più volte abbiamo invocato la razionalizzazione gestionale di questo segmento e l’uscita da questo quadro confuso: non l’avete mai fatto».
- Burocrazia: «I cittadini e le imprese non ne possono più: chi ha a che fare con la pubblica amministrazione sa quando inizia ma mai quando finisce né con quali costi. Ogni poco viene introdotta una nuova stratificazione e tra carte, perizie, bolli e istruttorie ci si perde. Ogni alleggerimento su questo sarebbe benvenuto, ma più che altro è doveroso. Qui al contrario si ingessa ogni iniziativa».
- Rifiuti: «Vi riempite la bocca di un’economia circolare senza riuscire a farla circolare per davvero»
- Tpl: «Le sole cose che ci portiamo in giro, e da anni, sono i contenziosi. I bus, invece, si guastano o si fermano lasciando a piedi la gente».
«In conclusione – tira le fila Marchetti – non possiamo che ribadire la nostra valutazione negativa rispetto a questo bilancio privo di visione prospettica».
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