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FIRENZE: Burocrazia canaglia, Marchetti (FI): «Grazie a Pd e sinistre, ora autorizzazione anche per installare un banale sistema climatizzazione a pompa di calore»

«Grazie a Pd e sinistre da ieri serve l’autorizzazione anche per respirare. O meglio: per far respirare le nostre case e aziende con impianti a pompa di calore. Altro che semplificazione, qui siamo alla burocrazia canaglia. Si impone un imbuto a cittadini e imprese obbligati a passare per pratiche e contropratiche, quando bastava emanare linee guida e poi affidarne il rispetto all’autocertificazione dell’installatore. Invece no, la sinistra controlla tutto come il Grande Fratello orwelliano». A parlare così è il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti in riferimento alle nuove disposizioni in materia di scarichi e di restituzione delle acque reflue passate ieri al vaglio dell’Assemblea toscana e contenute della proposta di legge 436.

«Entro una norma di carattere ampio – incalza Marchetti – non si è voluto o saputo, è ugualmente grave, trovare un punto di caduta semplice ed efficace per un affare che sì è scarico, ma nel livello domestico o di un negozio o di una piccola impresa magari artigianale è questione da ufficio complicazione affari semplici, vale a dire lo scarico della condensa generata dall’impianto a pompa di calore».

Anche in aula, intervenendo nel dibattito sul provvedimento anche in dichiarazione di voto, Marchetti ha contestato l’approccio: «Per questi livelli di impiantistica si costringono i cittadini a chiedere un’autorizzazione al Comune, se per le abitazioni private, o alla Regione, se si tratta di imprese. Il tutto generando un ulteriore imbuto sostanzialmente per tutti, con perdite assurde di tempo e costi».

Non un mero attacco, quello di Marchetti, il quale ha fatto subito seguire la sua proposta di soluzione: «Era sufficiente emanare linee guida per la destinazione di questi miniscarichi – indica – e affidarne poi il rispetto all’autocertificazione da parte dell’installatore. Fine. Poi, certo, agli enti sarebbero rimasti prerogativa ed onere di controlli e verifiche ex post, ma intanto le persone si potevano tranquillamente installare il loro impianto. Invece così, anche solo per un banalissimo inverter per climatizzare il salotto tocca la trafila. Non ce la fa proprio, la sinistra, a lasciare liberi i cittadini. Ci rendono tutti sudditi, costretti a sudare anche solo per mettere in casa… il condizionatore!»

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