«Sul concorsone infermieri di Arezzo, anche ieri sono stato inondato da messaggi ed email con allegati foto e screenshot dai gruppi Facebook e da Telegram in cui, mi spiace per Estar che avrà senz’altro fatto del suo meglio, ma purtroppo si vedono proprio le pagine dei test poggiate sui banchi… ora: a me la situazione non piace, perché oltretutto mi arriva il materiale più disparato ivi compreso anche il meno opportuno. Nel che, io sono in posizione passiva di chi riceve e non ci posso fare nulla. Però nemmeno mi va che Estar neghi l’evidenza. In certe foto si vedono proprio i banchi, ripeto. Come mi si fa a dire che le immagini sono state attinte all’esterno della sede concorsuale? Questo davvero non è nemmeno verosimile. Dopodiché: io non devo diventare infermiere. Sono però convinto che sia interesse della stessa Regione e dello stesso Estar non tanto costruire una narrazione adatta alla circostanza, quanto procedere a tutela della propria stessa autorevolezza con provvedimenti conseguenti. Non con comunicati. Anche per quanto mi riguarda, io ho presentato un’interrogazione a risposta scritta che è un atto formale di sindacato ispettivo: pretendo che mi si risponda attraverso il medesimo canale, non con ricostruzioni poco plausibili a mezzo stampa. Nella Regione in cui ho l’onore di esser stato eletto, so di avere anche l’onere di vigilare ed evidenziare se, anche in buona fede, si verificano situazioni di distorsione rispetto al regolare andamento delle cose. Questa è una. Sono in possesso di documentazione assai più cospicua rispetto a quella che ho ritenuto di poter diffondere senza a mia volta commettere qualche scorrettezza, benché io sia nel perfetto perimetro di esercizio del mio mandato. Questo è bene che sia chiaro. A correttezza, però, io poi rivendico verità, approfondimenti, verifiche e dopo risposte ed iniziative attraverso i canali appropriati. E’ quel che ho fatto io producendo un atto di sindacato ispettivo, secondo il mio mandato. Di questo ho dato poi notizia».
Così il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti che ieri – dopo aver ricevuto ampia documentazione fotografica delle prove scritte e pratiche del concorso per infermieri bandito da Estar e svoltosi al Centro fiere e congressi di Arezzo il 7 e l’8 novembre scorsi – ha depositato un’interrogazione a risposta scritta alla giunta regionale sull’utilizzo dei telefonini in sede concorsuale. Il concorso in questione, a cui hanno preso parte 7800 candidati nell’arco di quattro sessioni distinte, è quello bandito da Estar per la copertura a tempo indeterminato di 2 posti da infermiere destinati al policlinico delle Scotte di Siena, a seguito del quale si formerà anche una graduatoria di validità triennale da cui tutte le aziende sanitarie della Toscana potranno attingere. «Nel Diario delle prove – scrive Marchetti nel suo atto – è specificamente scritto: “Si ricorda che i telefoni cellulari, smartphone e ogni altro dispositivo elettronico dovranno rimanere rigorosamente spenti durante lo svolgimento della prova, pena l’immediata esclusione dal concorso stesso”».
Quel che Marchetti chiede con la sua interrogazione alla giunta toscana è «quali indirizzi e determinazioni urgenti intendano assumere, anche in autotutela, a seguito della documentata violazione circa la regolarità delle procedure di svolgimento delle prove di selezione per il Concorso pubblico unificato, per titoli ed esami, per la copertura di due posti di collaboratore professionale sanitario, infermiere, categoria D, a tempo indeterminato svoltosi nei giorni 7 e 8 novembre uu.ss.».
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