«Prove scritte e pratiche per il concorso pubblico per infermiere tutte variamente e disinvoltamente fotografate via smartphone malgrado ci fosse espresso divieto di utilizzo di ogni dispositivo elettronico. E ora? Le regole del gioco concorsuale sono state violate, è evidente, ma risalire ai singoli candidati responsabili è impossibile. Che si fa? La Regione si pronunci, anche in autotutela perché ne va della sua immagine e della credibilità e trasparenza di tutti i suoi concorsi, se le regole si possono violare senza argini»: la denuncia, tradotta in interrogazione a risposta scritta alla giunta regionale, arriva dal Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti che ha ricevuto ampia documentazione fotografica delle prove scritte e pratiche del concorso per infermieri bandito da Estar e svoltosi al Centro fiere e congressi di Arezzo il 7 e l’8 novembre scorso.
Quattro le sessioni in cui i candidati erano suddivisi per le prove scritte e pratiche, ovvero una mattutina e una pomeridiana per ciascuna giornata. Il concorso è bandito per la copertura a tempo indeterminato di 2 posti da infermiere destinati al policlinico delle Scotte di Siena, ma a seguito del concorso si formerà anche una graduatoria di validità triennale da cui si potrà attingere da parte di tutte le aziende sanitarie della Toscana. I candidati sono stati circa 7800. «E’ evidente che per una procedura tanto attesa e delicata se vengono meno trasparenza e regolarità – allarga le braccia Marchetti – la faccenda è grave. Per altro – sottolinea – io ho approfondito sulla scorta di manifestazioni di disagio circa i contenuti dei quiz che mi pervenivano a ripetizione. Ma qui si entra nel regno dell’opinabilità, diciamo, nel senso che intanto io non sono un infermiere, e poi chi recluta può sempre asserire la legittimità dei propri standard di selezione».
Ben altra cosa è fotografare le prove coi telefonini: «Questo era espressamente vietato», sottolinea Marchetti anche nella sua interrogazione. «Nel Diario delle prove – si legge nell’atto – è specificamente scritto: “Si ricorda che i telefoni cellulari, smartphone e ogni altro dispositivo elettronico dovranno rimanere rigorosamente spenti durante lo svolgimento della prova, pena l’immediata esclusione dal concorso stesso”». Ora però: «Le foto sono tante e tali – riflette Marchetti – da rendere evidente che sono state scattate in momenti e ambienti diversi, da persone diverse. E nel tempo della prova, poiché prima e dopo i fogli erano sotto sigillo. I responsabili lipperlì non sono stati visti, evidentemente, ma già solo quelli che ho io sono più dei 2 che verranno assunti. Oltre a fotografare, nei telefoni potrebbero aver avuto appunti, o aver utilizzato quelle immagini per trasmetterle all’esterno e farsi aiutare. Insomma hanno barato, c’è poco da fare. Loro ormai non sono più escludibili dal concorso, ma mi chiedo se una selezione pubblica con tali profili di irregolarità possa essere valida. Ripeto: i posti sono due, e solo io di foto allegate all’interrogazione ne ho 11…».
Marchetti sottopone il quesito alla giunta toscana, a cui chiede nero su bianco di formalizzare «quali indirizzi e determinazioni urgenti intendano assumere, anche in autotutela, a seguito della documentata violazione circa la regolarità delle procedure di svolgimento delle prove di selezione per il Concorso pubblico unificato, per titoli ed esami, per la copertura di due posti di collaboratore professionale sanitario, infermiere, categoria D, a tempo indeterminato svoltosi nei giorni 7 e 8 novembre uu.ss.».
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