Era febbraio: una manciata di giorni ancora e si sarebbero celebrate le elezioni nazionali. «Fu allora che con colpo di reni politico il governatore toscano Enrico Rossi tirò fuori dal cappello a cilindro regionale oltre 29 milioni di euro con cui erogare contributi di 500 euro l’uno a disoccupati a qualunque titolo per sostenerne la ricerca di un nuovo lavoro nell’arco di sei mesi. Così, senza alcuna griglia di selezione all’accesso, i centri per l’impiego vennero presi d’assalto e i soldi finirono in tre giorni. A chi era toccato, era toccato. Ora vedo che nel Defr 2019 la misura verrebbe riconfermata. Io voglio prima capire dalla Regione quale efficacia ha avuto la passata edizione». Così il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti spiega il perché della sua nuova iniziativa, ovvero un’interrogazione a risposta scritta con cui ripesca dai cassetti della memoria l’erogazione dei fondi della fine dello scorso inverno per capire quali risultati abbia prodotto e come sarebbe dunque poi declinata, semmai, per il futuro dato che nel frattempo è nata l’Agenzia regionale toscana per l’impiego (Arti).
«Come sono stati utilizzati, da chi e con quali risultati, quale la geografia dei richiedenti e quale quella degli erogatori per i 29 milioni 200.810,15 euro resi disponibili in Toscana per favorire il rientro nel mercato del lavoro di persone disoccupate?», domanda in sostanza Marchetti. «L’obiettivo dichiarato del contributo di ricollocazione occupazionale di 500 euro messo in campo tra la fine dello scorso febbraio e i primi giorni di marzo – riassume l’interrogazione di Forza Italia – era quello di incidere in modo mirato sulla condizione occupazionale delle fasce di popolazione maggiormente colpite dagli effetti della crisi economica». Quel che vuol sapere Marchetti è chiaro: «E’ stato centrato, quell’obiettivo? E in che misura? Quanti nuovi contratti sono stati stipulati a vantaggio delle persone che hanno attinto al contributo?»
Solo una volta ottenuti i dati Forza Italia deciderà sulle strategie future: «Benissimo riversare fondi per incentivare l’occupazione nuova e di ritorno, ottimo. Sul modo, però, dobbiamo scegliere misure che funzionino e non spot elettorali che durano lo spazio di un mattino. Anzi: tre mattini, questo il giro temporale in cui i fondi dell’inverno scorso si esaurirono lasciando tanti a tasche vuote e magari, data l’assenza di qualsivoglia parametro di priorità d’accesso, proprio coloro che si trovavano nella posizione più delicata. Dobbiamo fare, sì, ma fare bene e con vantaggio concreto per le persone, non per la sinistra e il proprio tornaconto in termini di consenso elettorale. Prima i dati, poi valuteremo».
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