«In questa emergenza inedita, per sostenere lavoratori e imprese servivano strumenti nuovi. Invece le sinistre di governo nazionale e regionale non hanno avuto coraggio e si sono affidate a uno strumento complesso come la cassa integrazione. Così le burocrazie regionali hanno tenuto in ostaggio le pratiche fino al 1 maggio. Lo dice l’Inps»: il Capogruppo di Forza Italia nell’Assemblea toscana Maurizio Marchetti parte alla carica dopo l’intervista rilasciata oggi al quotidiano La Nazione dalla direttrice della sede toscana dell’Inps Cristina Deidda.
«La dirigente parla di oltre 35mila provvedimenti con interessamento di più di 90mila lavoratori – riassume Marchetti – che la Regione ha ‘covato’ fino al 27 aprile. A Inps le pratiche sono iniziate ad arrivare dal primo maggio, festa del lavoro. Quasi una beffa delle burocrazie canaglia contro cui come Forza Italia ci battiamo da sempre. Ma qui non sono a far polemica retrospettiva, bensì a denunciare come alle tante promesse e annunci le sinistre di governo nazionale e regionale non abbiano saputo far seguire i fatti. I soldi sono veri quando arrivano. Al momento sono arrivati a pochissimi e l’Inps oggi ci spiega il perché calendari alla mano. Malissimo».
«Se negli anni passati fosse stato portato avanti il disboscamento burocratico che più volte avevamo sollecitato, oggi questo non sarebbe accaduto. Le sinistre non hanno avuto la competenza e il coraggio per individuare e scegliere strumenti inediti simili a quelli messi in campo in altri paesi verso le imprese e i lavoratori in difficoltà causa coronavirus», incalza Marchetti. «In questo contesto – prosegue – la Toscana ha fatto di meno e di peggio, stanziando zero euro per le imprese nell’arco delle millemila ordinanze emanate dal governatore Rossi. Con questo nulla di fatto, la Toscana è l’ultima Regione italiana per stanziamenti pro capite nell’emergenza coronavirus. Se le altre Regioni hanno dato, è segno che era possibile. La Toscana Pd-Iv ha scelto di non farlo. Ma così si retrocedono i toscani, già trattati da sudditi delle sinistre, a livello schiavi. Più controllabili per chi ha tentazioni di regime, certo, ma anche facili prede di criminalità e usure».
Proprio misure antiusura è quel che Marchetti chiederà oggi nella seduta di Consiglio regionale convocata in videoconferenza con uno specifico ordine del giorno: «Famiglie e imprese disperate rischiano di affidarsi agli strozzini. Colpa dell’incapacità istituzionale di creare loro una rete di sostegno. Ma c’è da far la spesa e in tanti non sanno come fare. Per questo alla giunta toscana chiedo di stipulare, sul modello di quanto già fatto anche in Lazio, protocolli antiusura con Prefetture, autorità di polizia e istituti bancari per sostenere misure di protezione, di monitoraggio, e misure economiche a totale garanzia regionale e/o istituire un fondo antiusura per famiglie e imprese sovraindebitate causa emergenza Covid-19».
Leave a comment