«Ripartire dall’edilizia e dal mondo delle costruzioni per riaccendere i motori dell’economia. Certo serve una mano, e per questo insieme al mondo delle professioni tecniche sollecito le istituzioni a prevedere un abbattimento degli oneri di urbanizzazione, maggiore digitalizzazione e taglio sostanziale delle burocrazie procedurali che già prima dell’emergenza coronavirus soffocavano il settore in un pantano di lacci e lacciuoli»: la proposta arriva dal Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti che intende così mettere l’amplificatore alle richieste avanzate oggi a Regione e Comuni della Toscana da parte della Rete Toscana delle Professioni Tecniche, l’associazione che riunisce Dottori Agronomi e Forestali, Architetti, Chimici, Fisici, Geologi, Geometri, Ingegneri, Periti Industriali e Periti Agrari.
«Non c’è bisogno di un veggente per sapere che andremo incontro a una fase di crisi di proporzioni mai viste – osserva Marchetti – a cui il settore delle costruzioni e delle filiere connesse arriva già fiaccato da una debolezza pregressa, in larga misura dovuta in Toscana proprio alle lentezze procedurali che tengono in ostaggio ogni singola minima pratica entro iter elefantiaci. Ecco: tutto questo va spazzato via. Come chiediamo da anni, ora o mai più vanno spalancate le finestre del diritto a lavorare, a costruire, a progettare che sin qui è stato elargito solo in dosi inferiori a quelle terapeutiche. Si è lasciato quel filino d’aria così per non uccidere, così che la fame d’ossigeno finisse per spingere i professionisti a dover bussare negli uffici a supplicare, la testa china, quello che invece doveva essere un loro diritto naturale».
«Ora basta catene», incita Marchetti. «Da edilizia e costruzioni – prosegue – passa una consistente porzione della ripartenza. Serve una pianificazione precisa e puntuale di misure di sostegno, incentivo ma soprattutto sollievo procedurale che passa per un massiccio disboscamento burocratico e per la digitalizzazione spinta. Il grido d’allarme dei professionisti è chiaro. Le richieste sono precise. Certo vanno contemperate con l’agibilità per gli interlocutori, ma è doveroso proporre soluzioni, tra cui non vedo male la mitigazione degli oneri di urbanizzazione intanto per due anni, eventualmente prorogabili. Ma intanto vanno girate le chiavi nel cruscotto dell’edilizia, accesi i motori dei professionisti e assicurato loro il carburante. A loro, significa a tutta la Toscana che poi beneficia di quel lavoro in termini di realizzazioni e di produzione».
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