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FIRENZE: Farmaci, Marchetti (FI): «Prescrizioni ‘a pizzicotto’, perché? Pazienti costretti all’andirivieni in farmacia»

«Segnalazioni su segnalazioni da parte di pazienti che vedono i loro farmaci di routine prescritti sempre più ‘a pizzicotto’, con cicli terapeutici che non arrivano neppure al mese. Ciò li costringe a un andirivieni esoso in ambulatorio e in farmacia, il che soprattutto per gli anziani è fonte di estremo disagio. Ma perché questo assottigliarsi delle erogazioni? Non vorremmo che l’abbattimento delle scorte di magazzino andasse a penalizzare i malati. Voglio vederci chiaro e per questo ho depositato sia un’interrogazione alla giunta toscana, sia una richiesta di accesso agli atti per ottenere tutti i provvedimenti inerenti le politiche per la razionalizzazione delle scorte dei farmaci ad erogazione diretta»: ad annunciare l’iniziativa è il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti, preso d’assalto dalle lamentele dei cittadini circa prescrizioni sempre più ridotte per i loro farmaci.

«La mia casella email, i miei canali di messaggistica e social… non c’è giorno che io non riceva domande, proteste, contestazioni e lamentele per questa faccenda. Ora, di interrogazioni sulle politiche del farmaco ne ho presentate già diverse e ricordo bene che dai dati sulle scorte che mi erano stati forniti dalla giunta – ricapitola Marchetti – si desumeva una diminuzione del loro valore complessivo di oltre 24 milioni di euro dovuto principalmente ad Estar. Non vorrei che questo andasse a ripercuotersi sulle ricette di prescrizione dei farmaci che alcuni devono assumere magari a vita e con continuità».

Marchetti ricostruisce così il fenomeno nella sua interrogazione: «Le segnalazioni – scrive – denunciano tutte una situazione per la quale il paziente è costretto a recarsi con maggiore frequenza presso le farmacie di fiducia laddove per esempio un farmaco è erogato per periodi inferiori ad un mese di terapia. La popolazione più anziana, o con problemi di deambulazione, è quella maggiormente colpita da questo disagio, ma che i disagi si riflettono inevitabilmente sulle gestioni degli orari di vita delle famiglie obbligando a ripetuti passaggi medico/farmacia per il reperimento di terapie continuative. Le farmacie, obbligate a loro volta a consegnare dosi terapeutiche minori, vedono incrementato il flusso di clienti e pazienti».

Riassumendo molto: «Un delirio», sentenzia Marchetti. Per capirne la genesi, ecco dunque la richiesta di accesso agli atti e l’interrogazione con cui il Capogruppo azzurro domanda «quali siano i provvedimenti che la Regione Toscana stia adottando relativamente a: razionalizzazione delle scorte per la riduzione della spesa farmaceutica; mantenimento di qualità del servizio di erogazione dei farmaci nelle farmacie e presso le aziende del sistema sanitario regionale; sistema di approvvigionamento stoccaggio e distribuzione dei prodotti farmaceutici». Per il ‘servizio di sportello’ che gli si è venuto a generare sul telefono, chiede anche «quali spiegazioni è possibile fornire a coloro che ci hanno fornito le segnalazioni sopra richiamate stante il potenziale impatto sulla utenza e gli addetti del sistema sanitario coinvolti delle indicazioni sulle erogazioni di farmaci date dal nuovo responsabile del settore politiche del farmaco alle aziende sanitarie». Infine, il punto politico con Marchetti che chiede di sapere «se, a parere dell’assessore competente, la politica del farmaco in Toscana non si stia connotando di forte dirigismo burocratico a scapito dei pazienti».

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