«Perché la Toscana ha accettato di accogliere 13.500 tonnellate di rifiuti indifferenziati da Roma nei prossimi 7 mesi? Su quali basi?» E’ in buona sostanza questo ciò che il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti chiede di sapere in un’articolata interrogazione a risposta scritta rivolta alla Regione Toscana a seguito dell’accordo stretto con la Regione Lazio e oggetto di delibera 205 del 24 febbraio scorso. L’iniziativa è scattata in filiera istituzionale con Montecitorio, dove a seguire la questione ci sono il Vicecapogruppo di Forza Italia onorevole Stefano Mugnai, coordinatore regionale degli Azzurri toscani, e la deputata Erica Mazzetti.
«Qui non abbiamo un piano rifiuti promesso ormai da anni ma mai arrivato a dama – osserva Marchetti – e ci sono intere filiere produttive che soffocano sotto ai loro scarti di lavorazione tra lapideo, cartario, tessile, conciario… La crisi impiantistica a livello regionale è nota e conclamata. Ma davvero – sgrana gli occhi il Capogruppo regionale azzurro – siamo proprio noi la regione adatta ad accogliere una valanga di rifiuti solidi urbani indifferenziati da trattare e smaltire? Nutro seri dubbi».
I conferimenti, stando all’accordo siglato tra Regioni richiamato nell’interrogazione, sono indirizzati «nei due impianti toscani contrattualizzati dall’azienda Ama». «La Regione Toscana – si legge più avanti – individua la capacità di trattamento per flussi extra regionali presso gli impianti nei comuni di Massarosa, loc. Pioppogatto (società Ersu spa) e Massa, località Gotara (società Cermec Spa)».
Marchetti un’idea ce l’ha: «Qui mi pare che, in barba alle contingenze reali e ai mille problemi che affliggono la Toscana quanto a gestione del ciclo rifiuti – incalza Marchetti – si voglia andare a fare un piacere ‘di governo’. Rossi lancia una ciambella giallorossa di soccorso a cui la sindaca grillina della capitale Virginia Raggi e il governatore piddino del Lazio Nicola Zingaretti si possano aggrappare per galleggiare ancora qualche mese. Peccato che il ‘piacere’ al nodo giallorosso rappresenti un dispetto ai toscani. Ma a Rossi si sa, quando mai è importato? Ora aspettiamo risposta per conoscere le sue giustificazioni, se ne ha».
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