«Toscana terra di Grandi Incompiute. Ma senza infrastrutture, minacciato il futuro della regione e quello del Paese»: a lanciare l’allarme, dopo l’inedito richiamo giunto ieri da parte degli imprenditori riuniti alle Ogr di Torino per dire sì alla Tav e alle infrastrutture, sono i vertici toscani di Forza Italia – il coordinatore regionale onorevole Stefano Mugnai e il capogruppo azzurro in Regione Maurizio Marchetti – che mettono sotto accusa il paniere di quanto non realizzato sinora in Toscana a livello infrastrutturale. «Quanto accaduto ieri a Torino – affermano – è un fatto inedito che ha coinvolto nel grido di preoccupazione per le condotte del governo giallo-verde 12 sigle rappresentative di 13 milioni di addetti per il 65% del Pil. L’allarme riguarda tutta Italia, e la Toscana in particolare dato che la nostra regione risulta seconda dietro alla sola Liguria nel triste podio delle regioni italiane con maggior valore di opere bloccate». Mugnai e Marchetti hanno ricavato il dato dall’edizione odierna del Sole24Ore. Il quotidiano di Confindustria pubblica oggi a pagina 2 una infografica che elabora dati Ance/Sbloccacantieri.it sulle opere di importo superiore ai 100 milioni di euro ad oggi ferme in Italia. Sono in tutto 27, valore complessivo 24,6 miliardi di euro, e la Toscana risulta seconda (davanti c’è la Liguria) a causa dello stallo della terza corsia A11 tra Firenze e Pistoia (3 miliardi circa), della Tirrenica (1 miliardo e 800 milioni circa), del sistema tangenziale lucchese (118 milioni di euro).
«E’ gravissimo. In ballo c’è la crescita sociale ed economica dei nostri territori – incalzano gli esponenti di Forza Italia – ma anche di tutto lo Stivale nel cui asse la Toscana si colloca come principale snodo intermedio. Non sviluppare in Toscana significa tenere in ostaggio tutti gli scambi viari sull’asse Nord-Sud, e la ricognizione sullo stato delle opere pubblicata oggi dal Sole24Ore in elaborazione di dati da fonte Ance non lascia dubbi: la nostra regione è maglia nera, seconda solo alla Liguria, per Grandi Incompiute».
Poi, in più: «Siamo andati ad approfondire sul sito Ance che il Sole24Ore indica quale fonte primaria dei dati – raccontano Mugnai e Marchetti – e oltre a quelle ci sono in stallo, in bilico o comunque ferme una serie di opere minori se viste in ottica complessiva, ma necessarie a chi vive ed opera sul territorio oltre che certamente fonte di mitigazione del disagio da malassorbimento veicolare generato dallo stop dei grandi cantieri».
Ma di cattiva mobilità si muore: «Muore lo sviluppo della Toscana, muoiono i territori, non si attraggono investimenti – elencano in casa Forza Italia – e quindi si compromettono occupazione e possibilità di crescita. L’associazione dei costruttori ha censito le infrastrutture viarie che mancano all’appello delle cantierizzazioni – proseguono – e tra queste figurano anche la terza corsia autostradale nel tratto del valdarno aretino e la Grosseto-Fano». Ma non basta: «Che dire di tutte le altre opere strategiche come l’aeroporto di Firenze il cui potenziamento è irrinunciabile? Noi per la Toscana lo chiediamo da sempre, e abbiamo sempre sollecitato la Regione a spingere l’acceleratore verso le fasi esecutive dei cantieri. Se oggi è possibile per il governo rimettere in discussione alcune opere, in Toscana è perché la sinistra sin qui non ha saputo o voluto realizzarle con anni e anni di slittamenti. Altrimenti sarebbero già belle e fatte o in stato di avanzamento tale da renderne impossibile la revisione. Invece qui si ferma sul fermo. E’ una responsabilità politica forte, sul cui peso è arrivato ieri da Torino il richiamo delle imprese che hanno tutta la nostra condivisione».
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