«Prima gli atti di governo urgenti per i toscani, dal Piano rifiuti alle scelte importanti sulle infrastrutture e su una sanità che va a picco tra liste d’attesa e tagli, poi le beghe di partito di un Pd in caduta libera che pensa al suo spoil system ipotizzando un rimpasto nella giunta regionale che lascia ancora una volta indietro i cittadini»: la stoccata arriva dal Coordinatore regionale di Forza Italia in Toscana onorevole Stefano Mugnai e dal Capogruppo azzurro nell’Assemblea toscana Maurizio Marchetti, che così commentano l’ipotesi di rimpasto nell’organo di governo regionale col foglio di via a tre assessori.
«Cittadini e imprese annaspano sepolti sotto ai rifiuti, le aziende chiudono soffocate da burocrazie e carenze infrastrutturali materiali e immateriali, la sanità non è più capace di dare risposte adeguate ai nuovi bisogni di cura e in questo scenario di sostanziale orlo del baratro la sinistra a che pensa? Alle proprie poltroncine, alle proprie beghette interne, alle rese dei conti da Asilo Mariuccia da risolvere con uno spoil system che altro non farebbe che rallentare ancora un’azione di governo sostanzialmente mai decollata – attaccano Mugnai e Marchetti – con atti che arrivano col contagocce su questioni residuali nel tentativo di tenere in piedi ciò che in piedi non sta più da un pezzo, ovvero la sinistra».
Stesso motivo, afferma Forza Italia, sotteso all’idea di cambiare la legge elettorale: «La sinistra è anche in Toscana su un piano inclinato – riflettono Coordinatore e Capogruppo regionali – e sentendosi scivolare punta ad aggrapparsi dove può. Abolire il ballottaggio che nelle ultime tornate elettorali la ha vista sempre perdente è uno degli appigli da naufrago che sta per affogare. Ma noi non lo permetteremo intanto perché la legge elettorale toscana è stata un modello, e poi perché non si cambiano le regole in corsa».
Secondo Mugnai e Marchetti alla fin fine il momento di confusione politica rischia di ripercuotersi sui cittadini: «Cambiare tre assessori e la legge elettorale a metà legislatura guarirebbe forse le ruggini individuali – concludono – ma non certo i mali dei toscani la cui responsabilità politica, storica e attuale, ricade sui governi regionali che si sono succeduti».
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