«Equiparazione dei toscani ai clandestini quanto a diritti garantiti dalla nuova legge made in Rossi: è quanto intendo chiedere alla giunta regionale con un apposito ordine del giorno in occasione del passaggio in aula della proposta di legge 7/2018 del 21 dicembre scorso con cui il governo toscano assicura agli stranieri anche clandestini sul nostro territorio il diritto alle prestazioni sanitarie anche preventive, alla scolarizzazione, a un’alimentazione adeguata, a una dimora dignitosa. Sono cose per le quali i toscani hanno garanzie di diritto ma non di fatto, e a dirlo non siamo noi ma il rapporto Caritas 2018». L’iniziativa parte dal Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti che ne dà notizia proprio nel giorno in cui da parte della Regione sta partendo l’iter di impugnazione del decreto sicurezza del governo presso la Corte costituzionale.
«Chiedere di equiparare i toscani ai clandestini rispetto ai diritti fondamentali – sottolinea Marchetti – può parere una provocazione, ma purtroppo non lo è. Il punto è che se Rossi governa al contrario, siamo costretti a ricondurre la sua azione normativa là dove deve: verso i cittadini toscani che invece scivolano indietro nella condizione sociale proprio per colpa del piano inclinato di leggi regionali che favoriscono ‘altri da loro’. Ma i pieni titolari di diritto nell’ottica del governatore della Toscana debbono essere i toscani, non tutto il resto del mondo tranne loro, clandestini compresi dato che la sua norma include “tutti gli stranieri presenti nel territorio toscano, a prescindere dal titolo di soggiorno”».
Marchetti ha già dato mandato ai suoi uffici di confezionare l’atto collegato alla pdl 7/2018 e la base dati gli deriva dal rapporto Caritas 2018 che, elaborando numeri del 2017, individua un arretramento delle condizioni sociali dei toscani: «Le persone che nella nostra regione versano in stato di bisogno crescono del 7,7%, ma tra loro – sottolinea l’esponente di Forza Italia – Caritas registra l’incremento maggiore, il +11,5%, nella componente italiana rispetto a quella immigrata. I toscani che si sono rivolti alla Caritas negli ultimi 10 anni sono quasi raddoppiati, ed oggi rappresentano il 36,4% della platea di quanti bussano alle porte dell’organismo diocesano. Proprio Caritas tra l’altro collega il fenomeno a bassi titoli di studio, inferiori o uguali a quelli d’obbligo. Sono persone che faticano ad assicurarsi alimenti proteici almeno a un pasto ogni due giorni e che versano in condizione di marginalità abitativa».
«Ecco, ho preso in esame i dati sulle tutele che la pdl Rossi & Compagni 7/2018 attribuisce agli stranieri anche clandestini e ho tutta l’intenzione di dare alla giunta non oltre un mese di tempo per portare in aula una legge affine anche per i toscani. Dati alla mano, sono loro a rimanere inesorabilmente indietro per colpa di politiche come questa che, al contrario di quanto professano, in realtà minano la coesione sociale creando divisioni tra poveri e poveri e rendendo competitor nell’accesso ai diritti fondamentali addirittura quanti si trovano su suolo italiano in maniera illegale. Se Rossi ha voglia di far notizia con il suo partito dello ‘zerovirgola’, per lo meno non lo faccia a discapito dei cittadini che è chiamato a rappresentare. Non chiediamo altro».
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