«Gli interventi della Regione con acquisto di pacchetti mirati di prestazioni sono stati solo spot e sono destinati per loro natura a dare effetti tanto immediati quanto effimeri, in assenza di un provvedimento strutturale come l’estensione oraria dell’erogazione di visite ed esami. Così dalla costa all’entroterra le liste d’attesa nella sanità Toscana ancora gridano vendetta»: l’attacco arriva dal Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti fresco di lettura dei quotidiani.
«Solo nella giornata di oggi le cronache locali offrono un autentico bollettino di guerra, con agende chiuse per le elettromiografie a Livorno, oltre un anno di attesa in ospedale a Cecina per un ecodoppler, 7 mesi per una visita cardiologica a Empoli su paziente anziana e appena operata al cuore, 8 mesi per una risonanza magnetica di nuovo a Cecina. E’ di tutta evidenza – desume Marchetti – che i provvedimenti messi in campo dalla Regione si sono rivelati inefficaci e insufficienti in quanto privi di iniziative strutturali di supporto in grado di mantenere gli effetti positivi laddove raggiunti».
Complicato? Meno di quanto possa apparire, secondo Marchetti: «Ricorro al celebre proverbio», annuncia. «Se a un affamato io regalo un pesce, lo sazio per un pasto, poi avrà fame di nuovo. Se invece gli insegno a pescare, gli risolvo la vita». Con le liste d’attesa, paragona il capogruppo regionale azzurro, la Regione ha regalato un pesce: «Acquistare pacchetti mirati di prestazioni – spiega – reca sollievo immediato per quella singola disciplina, ma è una soluzione d’urto utile solo se, come diciamo da anni, in parallelo si aziona qualche leva strutturale di riorganizzazione del servizio. La ricetta storica di Forza Italia per l’abbattimento delle liste d’attesa in sanità prevede da sempre, ad esempio, l’estensione oraria dell’erogazione delle prestazioni, con il doppio vantaggio di moltiplicare l’offerta e di far marciare a regime i grandi macchinari ottimizzandone l’impiego».
Conclusione: «Cari Rossi e Saccardi, anche copiare è una cosa che va saputa fare. Oggi voi con i dati riportati dai giornali, ma più che altro patiti dai cittadini, vi vedete tornare indietro il boomerang di provvedimenti tampone tardivi e insufficienti, utilizzati a mo’ di spot a favor delle elezioni amministrative della scorsa primavera. Peccato che la gente si ammali tutto l’anno, anche a distanza dalle scadenze elettorali, e che le cure vadano garantite sempre e in maniera compiuta. Noi sappiamo come farlo e lo diciamo da sempre, basandoci su modelli sperimentati. Voi non ci pare».
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