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FIRENZE: Lucca e Firenze, ospedali o cattedrali nel deserto? Marchetti e Stella (FI): «Assicurare un minimo di servizi accessori anche per i visitatori»

«Negli ospedali San Luca di Lucca e Cto di Firenze nel fine settimana i bar interni chiudono chi alle 19 e chi alle 13, e fuori dai presidi non ci sono altri servizi a cui poter accedere»: in buona sostanza è questa la segnalazione che un privato cittadino ha rivolto via messaggio al Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti, coordinatore provinciale degli azzurri a Lucca, il quale la ha condivisa con il Vicepresidente del Consiglio regionale Marco Stella che del partito è il coordinatore fiorentino.

«In questi giorni – scrive l’utente – mio malgrado ho frequentato il San Luca di Lucca e il Cto di Firenze. La mia attenzione è caduta sugli orari d’apertura dei bar al loro interno, avendone avuto bisogno. Al San Luca il bar chiude alle 20 nei giorni feriali e alle 19 il sabato e la domenica. Peggio fanno al Cto di Firenze dove il sabato e la domenica chiudono addirittura alle 13 e dove ho visto persone come me rimaste sorprese dal fatto che un ospedale di quel livello non disponesse di un punto di ristoro aperto 24/7. Sono anche andato a curiosare al vicino ospedale di Careggi, dove da poco hanno aperto anche un centro commerciale, ma dopo le 13 è tutto sprangato». Eppure, prosegue il messaggio: «Questi dovrebbero essere servizi al cittadino e non attività di puro commercio dove si guarda solo all’incasso della giornata. Non c’è un’edicola nemmeno all’esterno, nei paraggi, il chiosco sulla strada il sabato e la domenica è chiuso per riposo settimanale…».

Forza Italia valuta come fondate le obiezioni segnalate: «Le aree ospedaliere – osservano – sono da considerare come zone sensibili di una città, e per quelle va previsto un tessuto di servizi e pubblici esercizi che tengano conto di quella specificità».

L’invito da parte di Marchetti e Stella alle città è quello a coordinarsi insieme alle aziende sanitarie e ospedaliere del territorio: «Bisogna che i Comuni e gli ospedali si mettano a ragionare insieme per individuare bisogni e soluzioni non solo per i pazienti, che devono rimanere al centro del sistema, ma anche per i loro familiari e visitatori».

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