«Un volume di chiamate pari a 507.020 richieste di soccorso a cui sono seguiti 447.764 interventi: questa l’attività in numeri del 118 in tutta la Toscana nell’anno 2017, l’ultimo elaborato dall’Agenzia regionale di sanità. Da qui si tocca con mano quanto impattante sia la materia sotto il profilo sia sociale che sanitario, sia da parte del cittadino che degli operatori. Numeri simili non consentono di accettare deleghe in bianco né trattative fuori dal circuito istituzionale su una materia tanto delicata. Sono pronto a intervenire con un emendamento alla proposta di legge di giunta affinché i dettagli siano definiti non per delibera ma per regolamento da dibattersi all’interno dell’assemblea legislativa a cui fin qui la giunta tenta di sottrarre la potestà che le spetta. E’ una questione di merito e di metodo»: ad affermarlo è il Capogruppo di Forza Italia Consiglio regionale Maurizio Marchetti che torna ad accendere il dibattito sulla riforma del sistema dell’emergenza urgenza.
«Nel fine settimana mi sono messo a studiare. La portata operativa del 118 è tale da non rendere accettabile il tentativo di escludere l’organo legislativo della Toscana, ovvero il Consiglio regionale, dal percorso di definizione di equipaggi, strumentazioni e tutto quanto andrà a comporre una riforma della vigente legge 25/2001 che sarà il riferimento del settore per i vent’anni a venire. Dobbiamo tutti batterci affinché il ragionamento sia collettivo, condiviso, esteso a tutte le categorie professionali operanti nel soccorso e a tutti i soggetti che compongono il prezioso arcipelago del volontariato toscano. Ci si arriva anche a semplice buon senso – osserva Marchetti – ma i dati aiutano».
E quindi eccoli, i dati che il Capogruppo di Forza Italia è andato a recuperare dalle banche dati dell’Agenzia regionale di sanità (Ars) e relativi al 2017: «Delle 507.020 chiamate con richiesta di soccorso giunte alle centrali operative della Toscana, la parte del leone tocca alla Asl Centro dove il telefono ha squillato 234.224 volte contro le 172.144 della Asl Nord-Ovest e le 100.652 della Asl Sud Est. Il trend indica una tendenza all’aumento del ricorso al 118, almeno nella Asl Centro che ha anche i dati del 2018 con 253.233 chiamate alla centrale di Firenze e Prato più altre 105.299 giunte alla centrale di Pistoia-Empoli».
Non a ogni chiamata, come è naturale, scatta l’intervento: «Ma molto spesso sì», racconta Marchetti che torna sui dati Ars 2017: «Le oltre 507mila chiamate arrivate dai territori al 118 hanno dato luogo a 447.764 interventi, l’88,31% delle volte dunque. Di questi, 214.805 si sono verificati nella Asl Centro, con un rapporto interventi/chiamate del 91,71%, mentre la Asl Nord Ovest è stata teatro di 157.336 interventi, 91,4% è il rapporto con le chiamate, e la Sud Est di 75.623 interventi con un rapporto del 75,13% delle volte».
Poi però ci sono i casi in cui i mezzi si muovono non su input della telefonata in Centrale operativa: «Queste sono le missioni complessive attuate dal 118 – spiega Marchetti – il cui volume è stato di 526.572 eventi su base regionale, di cui 258.618 in Asl Centro, 182.632 in Nord Ovest, 85.322 in Sud Est. I dati parlano da sé: non è questione che possa affrontarsi a colpi di delibere di giunta o per deleghe in bianco o ascoltando parzialmente chi di questi numeri è protagonista quotidiano: i cittadini come pazienti, i professionisti del soccorso, i volontari».
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