«Dopo quasi vent’anni che Enrico Rossi, prima da assessore e poi da governatore, di fatto è il Gran Burattinaio della sanità toscana ormai lo si sa: quando annaspa esce di senno e si rende protagonista di gesto di puro discontrollo che più hanno a che fare con la sua indole che col buon senso amministrativo. Nel caso specifico della rimozione di Monica Calamai dal verticissimo della sanità regionale, Rossi altro non fa che sconfessare l’impostazione che lui stesso ha impresso al settore e di cui Calamai è stata senz’altro la più attenta esecutrice. Politicamente prendiamo atto del tafazzismo del governatore che fa dei suoi bracci armati di lungo corso dei capri espiatori». La considerazione arriva dai vertici regionali di Forza Italia per bocca del Coordinatore regionale onorevole Stefano Mugnai e del Capogruppo in Regione Maurizio Marchetti che così commentano la rimozione di Monica Calamai da capo della direzione Diritti di cittadinanza e coesione sociale della Regione Toscana.
«Negli anni – ricordano Mugnai e Marchetti – Rossi ha scelto Calamai per i ruoli chiave negli spazi apicali più delicati della Toscana. La manager si è sempre rivelata di tale efficacia nell’applicazione delle direttive di Rossi sulla sanità da aver ottenuto l’effetto schiacciasassi ovunque sia stata collocata. Livorno, Arezzo, Careggi poi in particolare e ora l’assessorato sono stati teatri di fughe eccellenti sotto la sua guida. La serialità di certe dinamiche difficilmente è un caso. In tutto ciò, però, per Rossi ha sempre rappresentato quasi una alter ego. Diciamo – riflettono i vertici regionali degli azzurri toscani – che Calamai, ovunque è stata collocata, ha prodotto alla sanità toscana tutti i danni che Rossi le ha chiesto di produrre. Lei così come gli altri protagonisti del cordone sanitario di cui il governatore si è sempre circondato e le cui sorti ha legato a filo doppio con le sue».
«E infatti qui siamo al tramonto, come dimostrato anche dai Governance Poll pubblicati l’altro giorno dal Sole24Ore in cui il gradimento del presidente della Toscana precipita. Poteva Rossi tramontare da solo? Figuriamoci. Dopo di lui, secondo lui, ci dovrà essere il diluvio. Invece ci saremo noi, Forza Italia e il centrodestra, a rimboccarci le maniche per riaggiustare quanto lui, non le sue falangi, ha la responsabilità politica di aver sciupato», concludono Mugnai e Marchetti.
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