«Rigenerare e qualificare la sanità di territorio con potenti investimenti e valorizzazione di tutti gli attori del sistema di assistenza e cura, che va ramificato per restituire agli ospedali appropriatezza di accessi in maniera spontanea. Oggi il malato non trova altra risposta che nei pronto soccorso ma intanto, dopo la riforma sanitaricida Pd-Iv del 2015 contro cui abbiamo lottato in ogni modo, i presidi sono stati progressivamente svuotati e indeboliti. Intorno, nel frattempo, non si è costruita la necessaria rete territoriale. E’ una strozzatura da sanare subito e noi lo faremo valorizzando le professioni sanitarie nel loro complesso, ognuna con la propria competenza»: parola del Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti.
«Con Forza Italia e centrodestra al governo della Toscana – afferma – mi farò io stesso immediatamente promotore di una potente azione sulla sanità territoriale. Il primo salto da fare è quello dalla competizione alla competenza. In tutti questi anni Pd e Iv hanno imperato dividendo le professioni sanitarie, così da ottenere maggior controllo. Nell’emergenza-urgenza come nella sanità di territorio e ospedaliera la sinistra di governo ha compromesso l’armonizzazione tra medici, infermieri, oss, volontariato. Lo ha fatto tagliando i servizi e sovrapponendo mansioni in maniera inappropriata. Così ha svilito tutti, ma soprattutto ha penalizzato il malato. Al tutti utili, nessuno indispensabile rispondo no: tutti i professionisti della sanità sono indispensabili alla corretta presa in carico della persona».
Al principio vanno date gambe. Come? «Assumendo e investendo sull’organizzazione della sanità di territorio che oggi manca di una formulazione organica e coerente. In emergenza covid-19 i medici di famiglia si sono trovati in prima linea spesso senza raccordo né tra loro né con gli altri segmenti professionali. Questo va superato e corretto – incalza Marchetti – attraverso l’implementazione di una rete territoriale che aggreghi professionalità e discipline in maniera che ciascuno percorra in efficacia il proprio segmento di assistenza e cura. I medici di medicina generale hanno prodotto alla Regione una proposta che procede in questo senso, e noi la sosterremo così come sosterremo ad esempio il bisogno degli infermieri di essere inglobati ma non inghiottiti dal sistema. Ma è solo un esempio e vale per tutti. La cappa di afflizione controllante imposta sul sistema salute dalla sinistra va sollevata immediatamente perché uccide la capacità di cura. Con essa, si intacca la salute delle persone in un perverso effetto domino. Per invertire la rotta, l’unica è cambiare conducente. Forza Italia è pronta, il centrodestra è unito».
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