«Ora la sinistra rossa e rosé non giochi a fare quella di lotta e di governo: Rossi e Saccardi pari sono nelle responsabilità che hanno portato il sistema salute toscano al tracollo e in particolare sull’infausta riforma sanitaria del 2015. Rossi, poi, col suo pregresso decennio da assessore regionale di settore in realtà tiene in pugno la salute dei toscani da 20 anni. Per cui ora le beghe dei loro equilibri interni se le sbroglino da soli, ma non usino in maniera strumentale i disagi acuti in cui ormai versa un sistema lacerato, i pazienti che ne hanno bisogno, gli operatori della sanità che quotidianamente vi operano e che finora entrambi, Rossi e Saccardi, hanno spremuto come limoni»: a mettere i puntini politici sulle ‘i’ delle tensioni che in queste ore animano i protagonisti della governance regionale della sanità toscana è il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti.
«Leggo che Rossi si lacera le vesti per lo stato in particolare della Asl Nord Ovest come se venisse giù dal pero. Gli ricordiamo che uno dei rami più consistenti del territorio ricompreso in quell’area vasta si è spezzato proprio anche sotto il suo peso, con il fragoroso crac della allora Asl 1 di Massa Carrara. Ora ci dirà che andò lui coi libri in tribunale. Ce ne ricordiamo. Ci ricordiamo anche, però, che quel default contabile è tutto maturato sotto la sua ala gestionale e politica. Non se n’era accorto? Male. Malissimo. Oggi finora non si era accorto che dalle Apuane a Livorno isole comprese, da Lucca a Pisa mancano tecnici di laboratorio, medici, infermieri, operatori sociosanitari, medici di base, ospedalieri, specialisti… Male. Malissimo», incalza Marchetti.
«E non facciano melina, tra lui ex Mdp ex Leu e di nuovo Pd e l’assessore Saccardi che si è autodirottata nella nuova, si fa per dire, sinistra renziana. Questo è solo un gioco di poltrone. Che si sappia. Italia Viva ha fatto cappotto dei vertici della sanità regionale, assessorato e presidenza della commissione consiliare, e al Pd non va giù. Questo è il loro problema. Potere e poltrone – affonda Marchetti – semmai ci fosse ancora qualcosina da spremere che non si sa mai. Se a 6 mesi dalle elezioni, ma dopo 20 anni in cui pigiano coi piedi nel tino dell’uva sanitaria, vogliono ricostruirsi l’immagine di quelli che si preoccupano per le persone dopo aver strapazzato per lustri chi cura, chi assiste e chi ha bisogno noi non ci stiamo. La buccola dal naso l’abbiamo tolta da un pezzo, e come noi anche i toscani. Lo sapranno dimostrare a tempo debito, maggio 2020 è vicino».
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