Il Capogruppo regionale di Forza Italia Maurizio Marchetti chiede pianificazione certa: «I banchi a rotelle? Una burletta, e ci saranno da smaltire tutti gli altri. Come?»
«Più aule e più classi nelle scuole di ogni livello per assicurare il distanziamento richiederanno più docenti. Invece la Toscana, dove già è precario un insegnante su quattro e gli anni scolastici stentavano a decollare in tempi normali soprattutto per il sostegno, ne ha ottenuti meno della metà del fabbisogno. Per altro, non si capisce quando e attraverso quali canali le verranno assegnati. Intanto si continua con la burletta dei banchi a rotelle senza che nessuno pensi a quelli attualmente in uso. Se andranno accantonati: dove? Se andranno smaltiti: come, nella Toscana del no agli inceneritori? Voglio vedere come assicureranno la circolarità dei banchi. E poi c’è il fronte del trasporto: fra scuolabus e tpl, come dovranno andarci a scuola i nostri figli e nipoti? Questa indeterminatezza è inaccettabile, da mesi i minori sono trattati come ultime ruote del carro-Italia quando invece ne sono il motore»: ad accendere più di un faretto sui vari fronti aperti con cui la scuola si incammina verso l’avvio del nuovo anno è il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti.
«Questa classe di governo con sinistre e M5S a Roma e Pd-Iv in Regione – incalza – è incapace di risolvere i problemi perché si dimostra inetta nel saperli prevedere. Attende l’emergenza e poi prova a metterci una pezza, ma non è così che si governa un settore delicato e fondamentale come quello della scuola e della formazione. In cima alle preoccupazioni devono esserci i nostri giovani che studiano. Per farlo hanno bisogno di ambienti adeguati, di poter contare su mezzi che li portino nei loro istituti e ritorno… a meno che la geniale minsitra Azzolina non ipotizzi, dopo il bonus monopattini, di far impiegare i nuovi banchi a rotelle anche a mo’ di vettore per il tragitto casa-scuola. Sono certo che ci saprebbe annunciare l’idea come ‘avanguardistico multiutilizzo di uno strumento didattico innovativo che trascende i confini delle mura scolastiche propriamente dette per venire incontro alle esigenze dei ragazzi che a casa sono privi di uno spazio-studio dedicato’. Visto? Le ho anche già fatto il piano comunicazione».
E con corpo docente incerto, trasporto incerto, spazi incerti e precari, si apre poi un altro orizzonte di indeterminatezza: «Se arriveranno i nuovi banchi a rotelle con cui il metro di distanza diverrà unità di misura variabile – ironizza Marchetti – di quelli vecchi che se ne fa? I più obsoleti andranno smaltiti, e non abbiamo impianti adatti grazie ai pregiudizi di Pd e sinistre. Pensano di conferirli tutti in discarica? Montagne e montagne di banchi scolastici? Non sarà forse ora di dirci, a noi ma soprattutto ai ragazzi e alle famiglie, come si intende fare? Se nessuno dà regole certe, non si pretenda poi che i ragazzi rispettino norme che nessuno ha dato. Troppo comodo».
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