«Discutere di questa mozione di sfiducia al governatore Rossi che aggrega, con varie sfumature, tutte le opposizioni nell’assenza dello stesso Enrico Rossi e anche dell’assessore alla sanità Stefania Saccardi è un’offesa verso quest’aula che l’assemblea toscana davvero non merita. Al di là dei tentativi di banalizzazione da parte della maggioranza, qui siamo dinanzi al fallimento del sistema sanitario toscano con un caso, la vicenda dell’assunzione e del licenziamento della dottoressa Calamai, che ricorda modalità da Scherzi a Parte. Altro che ruzzo post-pasquale di cui veniamo tacciati noi della minoranza. Tutto questo è istituzionalmente lesivo, offensivo per i cittadini che rappresentiamo e rinfocola le motivazioni per il giudizio particolarmente negativo che andiamo esprimendo con quest’atto»: questo uno dei passaggi salienti con cui il Capogruppo di Forza Italia Consiglio regionale Maurizio Marchetti è intervenuto poco fa durante la seduta dell’assemblea toscana argomentando la mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni all’indirizzo del presidente della Regione Enrico Rossi.
«Io capisco i ruoli e le posizioni – aveva esordito Marchetti – ma da parte del capogruppo Pd tentare di derubricare un atto di sfiducia condiviso da tutta la minoranza condivide in un momento di ruzzo post-colomba devo dire la verità: sarà perché io la colomba non l’ho mangiata né ho fatto vacanza, ma mi pare una minimizzazione impraticabile». La goccia che aveva fatto traboccare il vaso dando luogo alla mozione era stato il licenziamento in tronco della dirigente del dipartimento sanità e sociale Monica Calamai, apicale storico della sanità toscana scelta poco più di un anno fa da Enrico Rossi: «Come è stata assunta, ovvero con un atto di forza di Rossi ad avviso di reclutamento ancora aperto, così è stata mandata via, con un inconsueto “siccome voleva andarsene, la mando via io” da parte di Rossi. Qui più che ruzzo par d’essere su Scherzi a Parte. Se poi tutto questo finisce con il respingimento della sfiducia da parte della maggioranza va beh, sta nei numeri, ma le motivazioni per sfiduciare Rossi e le sue condotte ci sono tutte. Potrei richiamare le 17mila persone in lista d’attesa, la riforma del 118 e le preoccupazioni del volontariato, i medici in fuga… c’è un malessere diffuso che parte principalmente dalle disposizioni di legge della riforma sanitaria i cui riflessi negativi fisiologicamente si sentono adesso, a quattro anni di distanza».
«Discutere questo atto in aula in assenza del Presidente Rossi e dell’assessore Saccardi io veramente – sottolinea il Capogruppo di Forza Italia – credo sia il segno di un disprezzo verso questa aula che la stessa non credo meriti, con il buon assessore Bugli chiamato a leggere un dispaccio con i protagonisti contumaci. In questo atto noi abbiamo addotto delle motivazioni per la sfiducia, ma l’elenco poteva continuare per pagine e pagine. Nessuno vuol provocare allarme, ma c’è qualcuno che vuole esprimersi contro chi vuol banalizzare le grosse falle e difficoltà della sanità toscan sotto il profilo gestionale, dei servizi, della tenuta complessiva di un sistema di cui si è voluto privilegiare l’equilibrio contabile fallendo comunque anche sulle questioni di portafoglio».
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