L’accordo nel centrodestra prende forma. Con un vertice serale a Palazzo Grazioli Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni compiono il primo passo concreto e firmano il programma della coalizione che verrà depositato entro domenica.
I tre leader si fanno ritrarre sorridenti e con la penna in mano di fronte al documento che contiene i dieci punti delle proposta politica da sottoporre agli italiani. Sul documento manca la firma di Noi con l’Italia di Lorenzo Cesa e Raffaele Fitto con cui è in corso una serrata trattativa che finora non ha ancora prodotto un esito positivo. E in tarda serata in una nota i componenti della quarta gamba definiscono «una mossa sbagliata la firma del programma» senza la loro presenza.
I punti sono dieci, come annunciato. La novità sostanziale è l’ «azzeramento della Legge Fornero», mettendo per iscritto che ci si orienterà comunque verso una riforma che sia «economicamente e socialmente sostenibile». Il vertice di Palazzo Grazioli arriva a conclusione di una giornata convulsa. Noi con l’Italia di Lorenzo Cesa e Raffaele Fitto chiede a gran voce pari dignità e minaccia di presentarsi da sola. I dirigenti di Noi con l’Italia nella serata di mercoledì avevano alzato la voce e detto esplicitamente che l’offerta di 13 collegi non era accettabile visto che percentuali alla mano con il loro 3% (questo ritengono sia il loro valore elettorale) presentandosi da soli avrebbero ottenuto tra Sicilia, Puglia e Campania più di quel bottino. «Vogliamo far parte della coalizione in modo serio, con riconoscimento del ruolo e del contributo che portiamo. In questo momento le cose non vanno assolutamente bene» dice Raffaele Fitto. Secondo indiscrezioni l’offerta – dopo un vertice a Palazzo Grazioli – sarebbe passata a 20 seggi, di cui 10 di prima fascia, 5 di seconda e 5 di terza. E si potrebbe chiudere portando a 7 i seggi di seconda fascia.
C’è poi la questione Lazio da sbrogliare. Nel pomeriggio da Bruxelles sbarca a Roma Antonio Tajani che incontra Maurizio Gasparri a Palazzo Grazioli per affrontare il nodo Regione. Sergio Pirozzi sembra deciso ad andare avanti. Anzi è in via di definizione un accordo con il Popolo della Famiglia di Mario Adinolfi. Il centrodestra continua a interrogarsi sul da farsi e farà svolgere un altro sondaggio per avere il quadro definitivo. Le quotazioni di Fabio Rampelli sono in risalita. Pirozzi, secondo le rilevazioni arrivare sul tavolo di Palazzo Grazioli, non supererebbe il 9%, mentre Fabio Rampelli in coalizione arriverebbe al 25-30%. Una parte di Forza Italia ritiene, però, che la penalizzazione per gli azzurri sarebbe eccessiva e si rischia un contraccolpo nel Lazio alle Politiche. Questa mattina presto ci sarà una nuova riunione e si continuerà la valutazione.
Sul fronte delle candidature, invece, la Lega segna un punto schierando Giulia Bongiorno, come annuncia lo stesso Salvini in una conferenza stampa a Montecitorio con l’avvocato che difese Giulio Andreotti. «È – spiega Salvini – il segno di una Lega che cresce, coinvolge, punta su professionalità della realtà civile soprattutto nel campo della difesa della sicurezza, dei diritti delle donne, della riforma della giustizia». Chi ha sciolto le proprie riserve è invece Vittorio Sgarbi. «Vado con Berlusconi, mi ha offerto un seggio sicuro al Senato. Non presento più la mia lista, Berlusconi non vuole vedere Tremonti nemmeno dipinto, dice che la caduta del 2011 è opera sua» rivela alla Zanzara su Radio 24. «Se Berlusconi vince farò il ministro» e «probabilmente Tremonti se lo prende la Lega».
Fonte: Il Giornale
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